Cosa deve fare la Juve per battere il Siviglia: l'analisi

Per superare la squadra allenata da Mendilibar nella semifinale di ritorno di Europa League, Allegri deve cambiare spartito rispetto alla gara d'andata

La Juventus affronta la partita di ritorno in casa del Siviglia forte del gol nel finale segnato sette giorni fa da Gatti. La rete del difensore in pieno recupero è stata l’unica nota lieta di una serata che ha confermato come l’obiettivo della qualificazione alla finale di Europa League sarà tutt’altro che agevole da centrare. Per la sfida di ritorno al Sánchez-Pizjuán la formazione di Massimiliano Allegri dovrà cambiare spartito rispetto a quanto mostrato a Torino. Questo a partire da un atteggiamento tattico che dovrà essere maggiormente proattivo e più efficace in entrambe le fasi di gioco.

Juve-Siviglia, cosa non ha funzionato

Giovedì scorso la Juventus ha mostrato di avere un piano gara preciso, ma non è stata in grado di metterlo in pratica. Lo si è visto fin dalla costruzione. In questa situazione infatti l’undici bianconero ha provato a giocare dal basso e sul corto (appena il 12% dei 536 passaggi totali effettuati dai calciatori juventini sono stati lunghi) che però si è scontrato con una impreparazione generale nell’effettuare questo tipo di calcio e con un generale disordine della fase offensiva. Non a caso, soprattutto nei primi 45 minuti, le fasi di possesso della Juve producevano poco in termini di pericolosità e venivano invece agevolmente trasformate in insidiosi contropiedi dalla squadra di José Luis Mendilibar. Il gol del vantaggio segnato da En-Nesyri per il Siviglia veniva proprio da una palla persa, trasformata in contropiede dagli spagnoli con una manovra elaborata da Jesús Navas, Óliver Torres e Lucas Ocampos. Proprio quest’ultimo è stato una vera e propria spina nel fianco della Juve con le sue accelerazioni in campo aperto. L’attaccante argentino ha potuto sfruttare un’altra debolezza palesata dalla Juve all’andata e che andrà accuratamente evitata stasera, vale a dire la gestione della riaggressione. A Torino infatti la Juve ha correttamente attaccato con molti giocatori ma non in modo organizzato, finendo per favorire i ribaltamenti di campo degli uomini di Mendilibar.

Juve, il modulo e cosa deve fare

Le cose sono andate meglio quando il Siviglia, per difendere il vantaggio, si è abbassato. E questo anche perché Allegri ha cambiato sistema di gioco, permettendo ai suoi di guadagnare campo. Se Allegri decidesse di ripresentare dall’inizio il 3-5-1-1 sarà comunque necessario per la Juve strutturarlo in modo da costringere gli andalusi a prolungate situazioni di difesa posizionale, stando però attenti a non concedere campo alle spalle della propria linea arretrata. Sempre in fase offensiva la Juventus dovrà cercare di non essere troppo dipendente da Di Maria. È chiaro come il campione del mondo sia il leader tecnico della formazione bianconera, ma dovrà essere accompagnato e sostenuto da altri elementi, a partire da un Kostic che deve tornare importante per garantire uno sbocco sulla sinistra. Insomma, la Juve dovrà sforzarsi per creare di più e per farlo ha bisogno di un piano gara preciso e del contributo dei suoi elementi migliori. Per quanto riguarda il non possesso, detto delle transizioni, per la Juve si tratterà soprattutto di difendere sulle palle lunghe, andando a conquistare le seconde palle evitando che il Siviglia le trasformi in prolungamenti della propria fase d’attacco nella metà campo juventina.

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