Giuntoli, Manna, Chiellini e Tognozzi: come lavorerà la dirigenza Juve?

Si compone il settore tecnico che dovrà preparare il rilancio tra una figura in piena operatività, una che è pronta a rientrare e un’altra ancora in sospeso
Giuntoli, Manna, Chiellini e Tognozzi: come lavorerà la dirigenza Juve?© Marco Canoniero

La Juventus sta componendo il puzzle del settore tecnico che dovrà gestire la transizione dopo la tempesta e preparare il rilancio delle ambizioni bianconere. La fotografia della situazione attuale racconta di una figura in piena operatività (Giovanni Manna), di una che sta per tornare (Claudio Chiellini) e di una ancora in sospeso e attorno alla quale ruotano e ruoteranno gli altri pianeti della galassia tecnica bianconera: Cristiano Giuntoli. Tutto parte, ovviamente, da lui nella costruzione della nuova squadra del governo tecnico bianconero e anche i sassi, perfino quelli più levigati dal mare della “sua” Genova, conoscono la situazione: lui e la Juventus si sono annusati e scelti da tempo, ma il matrimonio è bloccato dalla situazione contrattuale che lo vede legato al Napoli ancora per una stagione.

Giuntoli-Juve, cosa manca

E qui, ovviamente si complica la vicenda perché da sempre e per sempre diventa complicato “liberarsi” da Aurelio De Laurentiis in persistenza di contratto. Giuntoli, ovviamente, lo sa e proprio per questo ha mantenuto un comportamento irreprensibile (nessuna operatività con i bianconeri) e rispettoso delle priorità del suo attuale presidente: prima deve scegliere l'allenatore, poi si discuterà delle esigenze altrui, compresa quella di Giuntoli che, ovviamente, ha fatto sapere da tempo la propria volontà di cambiare avventura, tanto è vero che lo stesso Adl ha discusso con tutti gli allenatore del casting chiarendo che non vi sarebbe stato un “grande” ds nel futuro Napoli. Resta arduo immaginare che il presidente decida di continuare a corrispondergli il milione (e rotti) netto che percepisce e, soprattutto, che intenda mantenere in organico un dirigente di tale spessore con il rischio che possa influenzare il “sistema Napoli.

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Operatività

Il problema, casomai, sono il modo e i tempi: sarà Giuntoli a dover compiere il passo perché la Juventus (che pure “studia”) vuole evitare scontri legali e bisognerà capire quando si arriverà al risultato. La speranza bianconero, ovviamente, è che avvenga prima del 30 giugno perché così il club torinese potrà depositare il contratto e rendere il dirigente operativo al cento per cento. Ma questo rischio viene messo in conto perché ciò che interessa primariamente ai nuovi dirigenti è che Giuntoli diventi operativo soprattutto nella gestione quotidiana della prima squadra e nell'appoggio al lavoro di Massimiliano Allegri. E il mercato? Quello si può condurre comunque e, anche se ovviamente una figura del “peso” di Giuntoli può fare la differenza, la Juventus si è cautelata con la promozione di Manna (ecco la figura operativa) a responsabile attuale del mercato. Una attualità che potrebbe dilatarsi sia per i problemi di Giuntoli, sia perché Manna gode di grande stima nel club, una stima confermata da queste prime settimane di operatività durante le quali ha già portato a casa la permanenza di Milik e la quasi cessione di Kulusevski oltre ad avere impostato la trattativa per la conferma di Rabiot: asset che garantirebbe un salto di qualità notevole alla rosa di Allegri.

Anche Tognozzi

La conferma implicita della fiducia nei confronti di Manna anche in prospettiva l'ha fornita la notizia del ritorno di Claudio Chiellini che, oltre a ricoprire il ruolo di supervisore dei prestiti, sarà il responsabile della Next Gen, posizione prima ricoperta dallo stesso Manna. Eccola, con anche la presenza di Matteo Tognozzi per come capo dell’area scouting, la piramide che si sta componendo con al vertice Cristiano Giuntoli, supervisore del mercato, della parte tecnica e grande alleato di Allegri nella gestione del gruppo: una delle grandi carenze della Juve in questi anni. Perché, da sempre, la forza di un club sta nell'organizzazione del settore tecnico che rende grandi anche gli allenatori: non fidatevi da chi vi racconta la storiella dell'uomo solo al comando. Non funziona mai.

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La Juventus sta componendo il puzzle del settore tecnico che dovrà gestire la transizione dopo la tempesta e preparare il rilancio delle ambizioni bianconere. La fotografia della situazione attuale racconta di una figura in piena operatività (Giovanni Manna), di una che sta per tornare (Claudio Chiellini) e di una ancora in sospeso e attorno alla quale ruotano e ruoteranno gli altri pianeti della galassia tecnica bianconera: Cristiano Giuntoli. Tutto parte, ovviamente, da lui nella costruzione della nuova squadra del governo tecnico bianconero e anche i sassi, perfino quelli più levigati dal mare della “sua” Genova, conoscono la situazione: lui e la Juventus si sono annusati e scelti da tempo, ma il matrimonio è bloccato dalla situazione contrattuale che lo vede legato al Napoli ancora per una stagione.

Giuntoli-Juve, cosa manca

E qui, ovviamente si complica la vicenda perché da sempre e per sempre diventa complicato “liberarsi” da Aurelio De Laurentiis in persistenza di contratto. Giuntoli, ovviamente, lo sa e proprio per questo ha mantenuto un comportamento irreprensibile (nessuna operatività con i bianconeri) e rispettoso delle priorità del suo attuale presidente: prima deve scegliere l'allenatore, poi si discuterà delle esigenze altrui, compresa quella di Giuntoli che, ovviamente, ha fatto sapere da tempo la propria volontà di cambiare avventura, tanto è vero che lo stesso Adl ha discusso con tutti gli allenatore del casting chiarendo che non vi sarebbe stato un “grande” ds nel futuro Napoli. Resta arduo immaginare che il presidente decida di continuare a corrispondergli il milione (e rotti) netto che percepisce e, soprattutto, che intenda mantenere in organico un dirigente di tale spessore con il rischio che possa influenzare il “sistema Napoli.

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