Lo Stadium canta, il tifo esalta la Juve. E in tribuna c'è anche Conte

Dietro alla vittoria contro la Lazio c’è pure l’apporto, straordinario, del popolo bianconero che, compatto, ha sostenuto per 90 minuti Danilo e compagni

Quarantamila tifosi allo Stadium, una grande macchia bianca e nera che urla, si esalta, festeggia, canta, sprona e, alla fine, abbraccia virtualmente la squadra: dietro alla vittoria della Juventus contro la Lazio c’è pure l’apporto, straordinario, del popolo bianconero che, compatto, ha sostenuto per novanta minuti Danilo e compagni.

Se non sarà soltanto un fuoco di paglia, ma lo spirito e la compattezza squadra-tifosi verranno mantenuti per tutte le partite casalinghe, potrebbe rivelarsi un valore aggiunto fondamentale per l’intera stagione. Il distacco e i malumori dell’anno scorso appartengono appunto al passato, adesso c’è da parte dei tifosi e della società la voglia matta di voltare pagina, di ritrovare l’antico feeling, consapevoli entrambi di avere bisogno gli uni degli altri per poter tornare a essere grandi.

"La Juve siamo noi"

Il purgatorio di un anno senza competizioni europeo è un’espiazione dura da vivere, ma può forgiare gli animi e aumentare il desiderio di dimostrare quello che si vale, a dispetto delle condanne extra campo. Al primo big match di scena allo Stadium, contro la Lazio di Maurizio Sarri, il tecnico dell’ultimo scudetto ma mai troppo amato alla Continassa, club e tifosi si sono mossi alla grande per dare sfoggio della propria juventinità. La Curva Sud è sfilata in corteo con tanto di striscione “La Juve siamo noi”, un muro umano che ha assordato di decibal la passeggiata di avvicinamento allo Stadium, la Juventus ha distribuito a tutti i possessori del biglietto una maglia bianca o nera con la scritta Stronger, together (più forti, insieme): un’accoglienza per intimidire i bianconcelesti della Lazio, che infatti sono stati travolti dalla furia bianconera. E’ davvero un altro clima quello si respira allo Stadium.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

I cori per Allegri

E anche Massimiliano Allegri ne viene piacevolmente coinvolto: si è passati dai fischi agli applausi, ora acclamato da chi in passato avrebbe voluto cacciarlo. Il tecnico ringrazia, consapevole della forza del tifo, voglioso insieme con il pubblico di riscrivere una nuova pagina di storia bianconera. Pure la musica è cambiata, e non è soltanto un modo di dire: come contro il Bologna, anche ieri pomeriggio è tornato a risuonare il vecchio inno “Forza Juve, è bianconera la città”, che risale agli Anni ‘80. Un ritmo esaltante per scaldare gli animi. Insomma, c’erano tutte le premesse per un pomeriggio effervescente, reso possibile dalle prodezze di Vlahovic e Chiesa, in versione Champions, che hanno esaltato il popolo bianconero e regalato tre punti d’oro.

Conte in tribuna

In tribuna Legends, ad assistere allo spettacolo juventino, c’erano anche tre ex campioni bianconeri, Sergio Brio, Ciro Ferrara e Antonio Conte. Non è la prima volta che l’ex ct è ospite allo Stadium, ma la sua presenza viene sempre vista come un possibile ritorno. Con Allegri saldamente al comando, Conte resta al momento soltanto uno spettatore tifoso, che si è unito ai quarantamila dello Stadium ad applaudire Danilo e compagni.

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Quarantamila tifosi allo Stadium, una grande macchia bianca e nera che urla, si esalta, festeggia, canta, sprona e, alla fine, abbraccia virtualmente la squadra: dietro alla vittoria della Juventus contro la Lazio c’è pure l’apporto, straordinario, del popolo bianconero che, compatto, ha sostenuto per novanta minuti Danilo e compagni.

Se non sarà soltanto un fuoco di paglia, ma lo spirito e la compattezza squadra-tifosi verranno mantenuti per tutte le partite casalinghe, potrebbe rivelarsi un valore aggiunto fondamentale per l’intera stagione. Il distacco e i malumori dell’anno scorso appartengono appunto al passato, adesso c’è da parte dei tifosi e della società la voglia matta di voltare pagina, di ritrovare l’antico feeling, consapevoli entrambi di avere bisogno gli uni degli altri per poter tornare a essere grandi.

"La Juve siamo noi"

Il purgatorio di un anno senza competizioni europeo è un’espiazione dura da vivere, ma può forgiare gli animi e aumentare il desiderio di dimostrare quello che si vale, a dispetto delle condanne extra campo. Al primo big match di scena allo Stadium, contro la Lazio di Maurizio Sarri, il tecnico dell’ultimo scudetto ma mai troppo amato alla Continassa, club e tifosi si sono mossi alla grande per dare sfoggio della propria juventinità. La Curva Sud è sfilata in corteo con tanto di striscione “La Juve siamo noi”, un muro umano che ha assordato di decibal la passeggiata di avvicinamento allo Stadium, la Juventus ha distribuito a tutti i possessori del biglietto una maglia bianca o nera con la scritta Stronger, together (più forti, insieme): un’accoglienza per intimidire i bianconcelesti della Lazio, che infatti sono stati travolti dalla furia bianconera. E’ davvero un altro clima quello si respira allo Stadium.

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