«Manca un leader tecnico a questa Juventus per essere sicuramente da Scudetto. Attualmente nella squadra bianconera si nota l’assenza in mezzo al campo di chi possa prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà, indicando la strada da seguire ai compagni. Dall’addio di Pirlo nella mediana juventina ci sono stati e tuttora rimangono buonissimi comprimari, ma non elementi di grande statura internazionale. Ne servirebbero un paio per rendere di nuovo la Juve la squadra da battere». Parola di Massimo Mauro. L’ex centrocampista bianconero sa come si vince. Basta dare uno sguardo al suo quadriennio nella Vecchia Signora, con la quale tra il 1985 e il 1989 ha conquistato 2 Scudetti e una Coppa Intercontinentale. Assieme al fautore, col compianto Gianluca Vialli, della Fondazione Vialli-Mauro per la Ricerca e lo Sport abbiamo analizzato le reali potenzialità della squadra di Allegri.
Dove può arrivare questa Juve?
«Tutti in casa Juve, da John Elkann a Max Allegri passando per Cristiano Giuntoli, dicono che l’obiettivo è il quarto posto per partecipare nella prossima stagione alla Champions League. Attenzione però…».
In che senso?
«Affermare che il traguardo da conquistare è l’ingresso in Champions entrando tra le prime 4 non vuol dire che non possano arrivare al primo di posto. Mi sembra un escamotage comunicativo per togliersi pressione di dosso e non assumersi la responsabilità di dover vincere il campionato, anche se sotto sotto vogliono vincerlo. Per arrivare allo scudetto, però, serve altro…».
Cosa in particolare?
«Maggior continuità e sfrontatezza nel gioco. La Juventus finora in classifica vanta tanti punti conquistati: sia chiaro questo è un merito e va riconosciuto, ma per il primo posto non basta ancora. Deve aver maggior consapevolezza delle proprie potenzialità. Le faccio un esempio…».