Kean, la Juve, il trasferimento saltato e il futuro: "Convincerà Allegri"

Intervista a Giovanni, fratello maggiore dell'attaccante bianconero: "Con l'Atletico Madrid c'era accordo su tutto. La loro decisione è comprensibile"
Kean, la Juve, il trasferimento saltato e il futuro: "Convincerà Allegri"

Per Moise Kean non sono stati giorni facili. L'infortunio alla tibia, il poco spazio alla Juventus, il volo verso Madrid, la gara dell'Atletico contro il Valencia seguita dalla tribuna e poi le visite mediche che fanno saltare il prestito oneroso ai Colchoneros. Il ritorno a casa, poi, carico di delusione per un'occasione persa, sfumata quando ormai tutto sembrava definito nei minimi dettagli. In questi giorni gli è stato molto vicino Giovanni, suo fratello maggiore, che con Moise condivide tutto. Dalle gioie più grandi alle amarezze più profonde. Per Kean adesso il percorso è molto chiaro: conquistare quanti più minuti possibili con la Juventus per poi puntare alla convocazione per i prossimi Europei. Con una condizione fisica ottimale e con la testa giusta, l'attaccante classe 2000 può farcela. Il primo a credere in lui è proprio Giovanni: ha 30 anni, ha maturato molte esperienze da attaccante nei dilettanti, ma non ha mai smesso di seguire il suo amato fratello.

Giovanni Kean, lei ha osservato passo dopo passo la trattativa con l'Atletico Madrid: dal corteggiamento al tramonto di un'operazione che sembrava fatta. Cos'è successo?

«Come già si sapeva mio fratello ha un problema alla tibia, ma lo staff medico della Juventus ci aveva spiegato che sarebbe rientrato in settimana. Ci siamo fidati delle loro parole. Poi, all'Atletico Madrid, Moise ha fatto degli esami approfonditi, che hanno evidenziato tempi di recupero più lunghi di circa tre settimane. Se avesse giocato con l'attuale infiammazione avrebbe rischiato di aggravare la situazione, mettendo a repentaglio anche ogni possibilità di andare agli Europei. Ho letto in questi giorni che non saremmo contenti del lavoro dell'agente Alessandro Lucci: niente di più falso. Con lui ci troviamo benissimo. Anzi, le visite a Madrid ci hanno permesso di fare luce sulle condizioni di mio fratello, che adesso è sereno e tranquillo».

 

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Davvero? Oppure gli è rimasta la delusione?

«Ovviamente immaginavamo che la vicenda si sarebbe conclusa in maniera diversa. Atletico Madrid e Juventus avevano trovato una quadra su tutto, anche dal punto di vista economico non ci sono mai stati problemi. A Madrid hanno trattato benissimo Moise, semplicemente il club non si è sentito di prendere un giocatore che potrebbe aver bisogno di un mese prima di tornare in campo. Mi sembra comprensibile. Ma adesso Moise si è ripreso dalla delusione e punta a conquistarsi una maglia da titolare alla Juventus, vuole convincere Allegri in tutti i modi appena starà bene. Ci tiene ad essere protagonista da qui a fine stagione».

La concorrenza alla Juventus è tanta, ma anche a Madrid sarebbe stata molto agguerrita.

«Sì, ma a Moise non piacciono le cose facili. L'Atletico Madrid sarebbe stata una scelta simile a quella del Psg: aveva davanti Neymar e Mbappé, ma si è messo in discussione. Lo avrebbe fatto anche con Simeone, con la prospettiva di giocarsi il posto con Griezmann, Morata e Depay. Non ha paura della concorrenza, nemmeno alla Juventus: può giocarsela con tutti, lo ha dimostrato persino giocando da zoppo, come in autunno. L'attacco bianconero è fortissimo, ma lui può starci tranquillamente».

 

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In Italia c'erano tante pretendenti per Moise. Avrebbe accettato anche la corte di altre squadre come Fiorentina e Monza? Quali erano i piani con la Juventus?

«Con la Juventus l'intesa l'avevamo trovata: per Moise sarebbe stato utile un periodo in prestito. Siamo sempre stati tutti d'accordo. Ma non credo che avrebbe scelto altri club italiani non di prima fascia: lui ama le grandi sfide, per questo aveva puntato in maniera convinta l'Atletico».

Passata la delusione, quali sono i prossimi obiettivi di Moise?

«Convincere Allegri a scommettere su di lui, ma soprattutto recuperare dall'infortunio nella maniera migliore possibile. Fra tre settimane tornerà in campo: lui vuole incidere, perché il suo obiettivo è ancora quello di andare agli Europei. Lo desidera con tutte le sue forze».

Ha parlato con il ct Spalletti?

«Sì, aveva parlato col ct quando la Fiorentina aveva mostrato interesse per Moise qualche settimana fa. In generale anche Spalletti sarebbe stato d'accordo per un prestito, perché mio fratello ha ovviamente bisogno di giocare per tornare stabilmente in Nazionale».

Infine, il capitolo rinnovo. C'è un contratto con la Juventus che scade a giugno 2025.

«Col club bianconero è tutto rimandato a fine stagione, per ora Moise non sta parlando del rinnovo. Lui sta solo pensando al rientro: non vede l’ora di tornare in campo».

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Per Moise Kean non sono stati giorni facili. L'infortunio alla tibia, il poco spazio alla Juventus, il volo verso Madrid, la gara dell'Atletico contro il Valencia seguita dalla tribuna e poi le visite mediche che fanno saltare il prestito oneroso ai Colchoneros. Il ritorno a casa, poi, carico di delusione per un'occasione persa, sfumata quando ormai tutto sembrava definito nei minimi dettagli. In questi giorni gli è stato molto vicino Giovanni, suo fratello maggiore, che con Moise condivide tutto. Dalle gioie più grandi alle amarezze più profonde. Per Kean adesso il percorso è molto chiaro: conquistare quanti più minuti possibili con la Juventus per poi puntare alla convocazione per i prossimi Europei. Con una condizione fisica ottimale e con la testa giusta, l'attaccante classe 2000 può farcela. Il primo a credere in lui è proprio Giovanni: ha 30 anni, ha maturato molte esperienze da attaccante nei dilettanti, ma non ha mai smesso di seguire il suo amato fratello.

Giovanni Kean, lei ha osservato passo dopo passo la trattativa con l'Atletico Madrid: dal corteggiamento al tramonto di un'operazione che sembrava fatta. Cos'è successo?

«Come già si sapeva mio fratello ha un problema alla tibia, ma lo staff medico della Juventus ci aveva spiegato che sarebbe rientrato in settimana. Ci siamo fidati delle loro parole. Poi, all'Atletico Madrid, Moise ha fatto degli esami approfonditi, che hanno evidenziato tempi di recupero più lunghi di circa tre settimane. Se avesse giocato con l'attuale infiammazione avrebbe rischiato di aggravare la situazione, mettendo a repentaglio anche ogni possibilità di andare agli Europei. Ho letto in questi giorni che non saremmo contenti del lavoro dell'agente Alessandro Lucci: niente di più falso. Con lui ci troviamo benissimo. Anzi, le visite a Madrid ci hanno permesso di fare luce sulle condizioni di mio fratello, che adesso è sereno e tranquillo».

 

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