Giraudo, perché il ricorso potrebbe minare la giustizia sportiva: le due strade

Nell’appello contro la radiazione c’è un “difetto di giurisdizione”: rinviato alla giustizia ordinaria

TORINO - La vicenda Giraudo è stata risucchiata in una sorta di cortocircuito. Il Tar, nella giornata di ieri, ha espresso un “difetto di giurisdizione” in merito al ricorso dell’ex amministratore delegato della Juventus avverso la radiazione a vita, a suo carico, comminata in conseguenza dei fatti di Calciopoli. Cosa significa? Significa che con ogni probabilità, in attesa della documentazione completa prodotta dall’organo amministrativo, Giraudo è stato rinviato a un tribunale ordinario.

Da cui il suo caso giuridico già proviene, però, senza essere mai stato trattato nel merito. "C’è un chiaro difetto logico in questa decisione, che non può essere in alcun modo reputata condivisibile – il commento di Amedeo Rosboch, avvocato di Giraudo –. La vicenda deriva già da una causa che era stata radicata davanti a un giudice del lavoro, iter al termine del quale era stato rilevato il difetto del giudice ordinario". Secondo una dinamica quantomeno non inedita, a proposito di questa vicenda. "C’è un dato che reputo incredibile: tutte le cause portate avanti dal dottor Giraudo in questi anni si sono puntualmente concluse con sole sentenze di inammissibilità, senza che alcun giudice sia mai voluto entrare nel merito", la considerazione ancora di Rosboch.

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Ma in ballo, nella vicenda, c’è più della “sola” decisione intorno alla radiazione dell’ex dirigente bianconero. L’ambizione del suo pool di legali – comprensivo anche di Jean-Louis Dupont, l’avvocato a cui si deve la celeberrima sentenza Bosman – è infatti quella di scardinare i principi della Legge 280 del 17 ottobre 2003, che disciplina la giustizia sportiva secondo il criterio di specificità dello sport, rispetto ai principi del diritto comunitario. E adesso? E adesso davanti agli avvocati di Giraudo di aprono almeno due strade. La prima porta all’impugnazione della sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato.

La seconda, invece, a radicare nuovamente la causa dinnanzi al giudice ordinario, come “suggerito” dallo stesso Tar. Ma, questa volta, con spalle più larghe in virtù della sentenza della Corte di Giustizia Europea che, in merito a un caso di pattinaggio, lo scorso dicembre si è espressa in maniera chiara sull’incompatibilità con l’ordinamento europeo di organi disciplinari le cui decisioni non possano essere appellate presso la giustizia ordinaria. E ci sarebbe anche una sorta di terza via, ovvero quella che conduce a imboccare contestualmente le due strade precedenti.

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Manovra stipendi, Agnelli al tar

E sempre nella giornata di ieri, a proposito di temi di giustizia a tinte bianconere, Andrea Agnelli ha depositato al Tar il ricorso avverso la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport sulla cosiddetta “manovra stipendi”. L’ex presidente della Juventus, a gennaio, era stato condannato nell’ultimo grado della giustizia sportiva a un’inibizione di 10 mesi unita a un’ammenda di 40 mila euro.

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TORINO - La vicenda Giraudo è stata risucchiata in una sorta di cortocircuito. Il Tar, nella giornata di ieri, ha espresso un “difetto di giurisdizione” in merito al ricorso dell’ex amministratore delegato della Juventus avverso la radiazione a vita, a suo carico, comminata in conseguenza dei fatti di Calciopoli. Cosa significa? Significa che con ogni probabilità, in attesa della documentazione completa prodotta dall’organo amministrativo, Giraudo è stato rinviato a un tribunale ordinario.

Da cui il suo caso giuridico già proviene, però, senza essere mai stato trattato nel merito. "C’è un chiaro difetto logico in questa decisione, che non può essere in alcun modo reputata condivisibile – il commento di Amedeo Rosboch, avvocato di Giraudo –. La vicenda deriva già da una causa che era stata radicata davanti a un giudice del lavoro, iter al termine del quale era stato rilevato il difetto del giudice ordinario". Secondo una dinamica quantomeno non inedita, a proposito di questa vicenda. "C’è un dato che reputo incredibile: tutte le cause portate avanti dal dottor Giraudo in questi anni si sono puntualmente concluse con sole sentenze di inammissibilità, senza che alcun giudice sia mai voluto entrare nel merito", la considerazione ancora di Rosboch.

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