Anche nel calcio, soprattutto in quello di questi ultimi tempi, in cui il presente è già passato e si vive costantemente nel futuro - il potere dei social e del web è quello di indurre a fagocitare, bruciare e smaterializzare tutto - “di doman non v’è certezza”, come scriveva Lorenzo il Magnifico. E così, in questa realtà in continuo mutamento, ciò che è vero oggi non è detto che resti tale anche 24 ore dopo. Non fa certo eccezione, in questo senso, la posizione di Massimiliano Allegri.
Il contratto di Max
E sulla instabilità delle gambe della sua panchina sono stati scritte paginate di inchiostro. Il tecnico livornese, si sa, ha un contratto con la Juventus anche per la prossima stagione ma molto, se non tutto, è subordinato, a prescindere, al raggiungimento dell’obiettivo principale: la qualificazione alla prossima Champions League. Non solo. Rialzare un trofeo dopo due anni inusuali di totale astinenza in campo maschile, contribuirebbe ad alzare il voto che la dirigenza attribuirebbe alla pagella stagionale di mister Max che, va detto, ha valorizzato e utilizzato non pochi giovani come testimonia l’età media dei bianconeri scesi in campo nelle 32 giornate già disputate. E il tecnico sta per vivere cinque giornate importanti, in cui la luce che lo circonda potrebbe cambiare tonalità per virare su tinte meno scure.