McKennie, Pulisic e il salto di qualità
A Torino e a Milano i due americani hanno compiuto un ulteriore salto di qualità. Come racconta Pulisic: «Penso di essere cresciuto molto qui, non saprei dire bene come. Sono sorpreso di quanto siano difficili molte partite in questo campionato, penso che sia stato un grande test per me, penso che dipenda molto da questo, anche solo per aver avuto l’opportunità di giocare qui. Ho avuto molte possibilità di mostrare quello che posso fare e mi è stato dato spesso un ruolo creativo e molta libertà di azione. Questo ha avuto un ruolo molto importante nel farmi ritrovare la mia autostima».
Il ruolo e le caratteristiche di McKennie sono diverse, ma la Serie A è stata una palestra fondamentale anche per lui: «Questo campionato mi ha permesso di crescere specialmente dal punto di vista tattico e nel senso della posizione. Prima, in Germania, ero il “tuttofare” e correvo davvero ovunque, cercavo di arrivare ad ogni palla e magari correvo 50 metri quando magari bastava che ne corressi 20 per arrivare allo stesso risultato. Quindi credo che l’Italia mi abbia aiutato molto in questo perché il campionato è molto tattico e anche molto difensivo e sono cresciuto molto misurandomi con le squadre di Serie A».
Il fatto di essere un esempio per una generazione è motivo di orgoglio: «È bello - dice il fantasista rossonero - penso che quando sono arrivato in Germania non c’erano molti americani in nessun campionato, ma ce n’erano alcuni che ammiravo. Spero che i ragazzini a casa negli Stati Uniti ci vedano avere successo… siamo stati entrambi in Inghilterra, poi in Germania, ora in Italia e spero che ci guardino e che possano trarre ispirazione da noi, che vedano questi americani cosa possono fare ai livelli più alti e che vogliano fare lo stesso».