Serie A Epurato mezzo Milan. Mihajlovic come Seedorf

Anche il serbo ritiene che gran parte dell’organico non sia adeguato

MILANO - Inadeguati. La parole è forte, ma il concetto è in linea con quello che ormai pensa Sinisa Mihajlovic dei suoi giocatori. E, per dirla tutta, non siamo nemmeno di fronte alle solite scuse di chi allena e non vuole ammettere le proprie colpe. Nell’organico del Milan ci sono diversi giocatori inutili, arrivati solo nella speranza che un qualche miracolo li trasformasse in quello che non sono mai stati. E altri sopravvalutati. Il cocktail produce una formazione con una personalità insufficiente, che alle minime intemperie crolla clamorosamente. Il problema, sia chiaro, non è solo di quest’anno: è da tempo che si protrae. E l’insistenza con la quale si cambiano gli allenatori è solo un tentativo di mascherare le responsabilità vere, che sono più in alto.

SINCERITA' - Mihajlovic, quando ancora non è arrivato a metà stagione, ha già fatto le sue scelte. Alcune, con grande determinazione. Altre ondeggiando un po’, perché alla fine sa bene di avere, almeno in teoria, bisogno di tutti. Però fin dall’amichevole di Mantova, quando si scagliò contro mezza squadra, il tecnico serbo ha intuito che l’organico a sua disposizione non era esattamente quello che in società pensavano: ovvero da scudetto, o giù di lì. Quel giorno lo sfogo fu fine a stesso: «Se giocano così, non si lamentino più di giocare poco», la sua frase più forte. La frattura con una parte della squadra, poi, si è rimarginata. Ma restano una serie di epurati evidenti.

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