Milan, Montella: «Vogliamo fare la partita, ci serve spensieratezza»

Il tecnico: «Battaglia? No, sarà una partita. Noi non dobbiamo sentire la pressione. Proviamo ad essere un po' incoscenti»
Milan, Montella: «Vogliamo fare la partita, ci serve spensieratezza»© LaPresse

DOHA - Conferenza stampa di Vincenzo Montella alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana che si giocherà domani pomeriggio (ore 17.30) a Doha in Qatar.

Buongiorno Montella, Allegri ha detto che questo ritardo vi ha deresponsabilizzato…

«Se tutte e due le squadre avevano deciso di partite il 21 vuol dire che quella era la data giusta. Dopodiché non voglio che questo sia un alibi. Certo, l’organizzazione prevedeva che noi arrivassimo un giorno prima…»

Se la Juventus gioca a tre o a quattro le cambia qualcosa?

«Duttilità tattica importante , cambiano spesso anche a partita in corso. Vediamo...».

Il Milan farà la partita io giocherà in ripartenza?

«Dipende… Noi vogliamo fare la partita, ma talvolta si può fare anche partendo più bassi. Ma dipende dalla forza e dal valore degli avversari. Noi dobbiamo mettere in campo lo spirito importante, certo gli episodi saranno importanti, ma gli episodi vanno anche provocati».

Rispetto a due mesi fa chi è cresciuto di più?

«Tutte e due le squadre. Sia il Milan che la Juventus».

 

Il Milan italiano le dà più gioia o basta vincere?

«E’ un gioia vincere con gli italiani».

Il casino del volo vi ha “acceso” ulteriormente?

«C’è stato il disguido, ma è un capitolo chiuso, basta non ci torniamo sopra».

Allegri ha detto che sono una squadra da battaglia, voi che squadra siete?

«E’ vero, loro lo sono, noi vogliamo diventarlo. Quanto meno pareggiare sotto il profilo dell’agonismo l’avversario. Ma battaglia non mi piace, il gioco del calcio è un gioco, domani non sarà una battaglia, ma una partita di calcio».

C’è una grande sproporzione fra i titoli dei giocatori della Juve e quelli del Milan…

«Loro sono abituati a giocare queste partite, lo si percepisce, si sente la loro voglia. Le nostre armi devono essere entusiasmo, leggerezza, incoscienza: sono le nostre armi in questo momento».

C’è una pressione supplementare per il fatto che non vincente da tanto tempo?

«Non voglio credere che ci sia pressione per questo. E’ una possibilità, contro un bell’avversario, c’è la possibilità di regalare un trofeo a Berlusconi che ci comunica tanta voglia di vincere».

E’ la partita più importante della tua carriera da allenatore?

«Ho fatto un finale di Coppa Italia con la Fiorentina, una semifinale di Europa League con la Fiorentina… ora è la più importante. Ma di solito il passato lo dimentico per carattere».

A volte gli allenatori hanno un approccio alla partita differente: più pensieri. Tu vuoi dai tuoi leggerezza e incoscienza. Tu sei così?

«Ogni squadra è specchio del proprio allenatore, mi auguro di poterlo dimostrare domani».

Sia Marotta che Galliani hanno parlato di “spot per il calcio italiano all’estero”. Qual è la tua opinione?

«Intanto è una bella cornice. Non c’è nessun tipo di disagio, è una bella opportunità quella di giocare all’estero e conoscere l’estero. Giocare all’estero una giornata di Serie A? Perché no, non sono sfavorevole, ma non c’è nulla di male».

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