Napoli, Sarri allontana la pressione: «La Juventus non mi preoccupa»

Il tecnico dei partenopei, secondi a -2 dai bianconeri capolista, ha parlato a margine del 'Trofeo Maestrelli' a Montecatini Terme
Napoli, Sarri allontana la pressione: «La Juventus non mi preoccupa»© FOTO MOSCA

MONTECATINI TERME - Più che al futuro Maurizio Sarri pensa al presente. Un presente in cui vuole però scrivere pagine di storia che possano restare scolpite a lungo. Ecco perché il rinnovo di contratto con il Napoli «è un falso problema perché il contratto c'è, poi bisogna vedere se ci sono tutte le condizioni. Il mio amore per il pubblico di Napoli è talmente grande che voglio essere sempre in grado di dargli il 100%. Se non è possibile meglio lasciare ma io spero che sia possibile. Il rapporto fra San Paolo e la squadra in questi anni è stato sempre stupendo, con me in maniera particolare. È già emozionante il solo entrare dentro lo stadio e ricevere un attestato di affetto come quello che ci hanno riservato nell'ultima partita con il Genoa, mi sento in grandissimo debito». Dicharazioni d'amore quelle rilasciate dal tecnico a margine del conferimento alla sua persona del 'Trofeo Maestrelli' in corso di svolgimento a Montecatini Terme. Le condizioni per arrivare al rinnovo del contratto sono condizioni «che arrivano da dentro. Se ti senti in grado di dare il tuo 101% devi andare avanti, se non ti senti più in grado di farlo devi avere il coraggio di fare un passo indietro. Oggi non penso a queste cose», ha aggiunto Sarri che poi ha parlato anche del rush finale di un campionato segnato dal duello tra il Napoli, il cui ultimo Tricolore risale al 1990, e una Juventus che va invece a caccia del settimo sigillo consecutivo con cui si proietterebbe definitivamente nella leggenda...

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NESSUNA PAURA DELLA JUVE
E su questo duello con i campioni d'Italia allenati da Massimiliano Allegri l'allenatore dei partenopei si è espresso così: «Penso che quattro anni fa ero in serie B quindi non ce la faccio a sentirmi  particolarmente preoccupato per questo finale di stagione. Mi sento onorato di essere a nove giornate dalla fine ancora vicino ad una squadra che sta dominando da sette anni. Noi abbiamo una strada da perseguire, non siamo una squadra che può vincere se non giochiamo su buoni livelli per caratteristiche e forse anche per mentalità. A noi da gusto giocare bene e possibilmente anche vincere. La settimana scorsa noi abbiamo fatto una grande partita a San Siro contro l'Inter, che abbiamo tenuto ampiamente sotto controllo, che non vincendola ci ha lasciato l'amaro in bocca. Quello è un segnale di quanto stiamo facendo bene perché andare a San Siro, dominare e non vincere, non è cosa ordinaria e quindi ci stiamo abituando e stiamo abituando i nostri tifosi e la stampa che ci segue, ad imprese straordinarie».

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VERSO LA SFIDA DELLO STADIUM
Essere tornati a -2 dalla Juve capolista, frenata a Ferrara dalla Spal, ha ridato grande entusiasmo a un Napoli convinto di potersi giocare tutto nello scontro diretto a Torino«La sfida dello Stadium decisiva? Dirlo oggi è impossibile, dipenderà da come ci arriveremo. Le partite oggi sono dure per tutti, anche contro in lotta per la salvezza e a questo ritmo di punti basta avere 15 giorni di defaillance perché lo scontro diretto non conti più niente. Ai miei ragazzi ho già chiesto tutto, loro mi hanno sempre risposto. Stanno dando il 101% delle loro possibilità e quindi più di questo non gli posso chiedere. A Napoli sono arrivato ed ho trovato un gruppo di ragazzi che si è messo a mia completa disposizione e mi ha fatto fare bella figura. È un gruppo a cui devo tantissimo e sono sicuro che farà quello che può fare. Se poi basterà oppure no ancora non lo sappiamo. Abbiamo il merito fino ad adesso di aver tenuto aperto il campionato però se fosse per me vorrei arrivare fino in fondo. Le soste di campionato? Sono per noi allenatori. Per cinque-sei squadre sono un momento di grande stress, con tanti giocatori che girano per il mondo ed hanno lo stress dei viaggi massacranti. Io vedrò i miei giocatori reduci dalle nazionali giovedì prossimo - ha concluso Sarri - ed abbiamo poi la partita di sabato addirittura».

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MONTECATINI TERME - Più che al futuro Maurizio Sarri pensa al presente. Un presente in cui vuole però scrivere pagine di storia che possano restare scolpite a lungo. Ecco perché il rinnovo di contratto con il Napoli «è un falso problema perché il contratto c'è, poi bisogna vedere se ci sono tutte le condizioni. Il mio amore per il pubblico di Napoli è talmente grande che voglio essere sempre in grado di dargli il 100%. Se non è possibile meglio lasciare ma io spero che sia possibile. Il rapporto fra San Paolo e la squadra in questi anni è stato sempre stupendo, con me in maniera particolare. È già emozionante il solo entrare dentro lo stadio e ricevere un attestato di affetto come quello che ci hanno riservato nell'ultima partita con il Genoa, mi sento in grandissimo debito». Dicharazioni d'amore quelle rilasciate dal tecnico a margine del conferimento alla sua persona del 'Trofeo Maestrelli' in corso di svolgimento a Montecatini Terme. Le condizioni per arrivare al rinnovo del contratto sono condizioni «che arrivano da dentro. Se ti senti in grado di dare il tuo 101% devi andare avanti, se non ti senti più in grado di farlo devi avere il coraggio di fare un passo indietro. Oggi non penso a queste cose», ha aggiunto Sarri che poi ha parlato anche del rush finale di un campionato segnato dal duello tra il Napoli, il cui ultimo Tricolore risale al 1990, e una Juventus che va invece a caccia del settimo sigillo consecutivo con cui si proietterebbe definitivamente nella leggenda...

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