Napoli con Calzona ha riscoperto il bello: Osimhen-Kvara di nuovo decisivi

Il tecnico ha ridato un gioco e un’anima alla squadra. Oltre ai risultati, è tornato un clima di armonia e fiducia all’interno dello spogliatoio
Napoli con Calzona ha riscoperto il bello: Osimhen-Kvara di nuovo decisivi© /Agenzia Aldo Liverani Sas

NAPOLI - Meglio tardi che mai. Si è passati dell’incertezza ed i risultati deludenti a quello della mancanza di entusiasmo e degli allenatori che volano via come foglie al vento. Ora il Napoli è tornato a essere la grande squadra capace di risvegliare l'anima dei tifosi, dimostrando tutto il potenziale rimasto inutilizzato. Un ritorno al bello stimolato dal terzo tecnico stagionale, Francesco Calzona, un coach serio e determinato, capace di portare avanti una normalizzazione necessaria senza stravolgere il sistema-Napoli. Con una lunga e prestigiosa gavetta nel mondo del calcio, Calzona ha collaborato con allenatori che prediligono il gioco e ha assorbito insegnamenti preziosi da ognuno di loro.

Napoli, riecco Osimhen e Kvaratskhelia

Questa esperienza lo ha reso l'uomo giusto al momento giusto. Ma non è solo la mano del tecnico calabrese ad aver fatto la differenza. Anche alcuni giocatori, che sembravano spariti nel nulla, hanno ritrovato la forma migliore. È il caso di Osimhen, il cui ritorno in campo è stato determinante: cinque gol in quattro partite, oltre al rigore sbagliato contro la Juventus. E poi Kvaratskhelia, restituito al suo livello più consono per esprimere al meglio le qualità, oltre ad aver segnato due gol consecutivi: un dato che non si verificava da marzo dello scorso anno, nei match contro Atalanta e Torino. Ma la vera forza di Calzona sta nell’abilità a comunicare con i giocatori. Ha saputo rimettere ognuno di loro al proprio posto, seguendo il modus operandi di Spalletti, ad eccezione di Zielinski, tenuto ai margini dello spogliatoio per scelta societaria. Il Napoli si è rigenerato grazie all'abilità del suo allenatore nell'incanalare le energie dei giocatori e nel creare un clima di armonia e di fiducia all'interno della squadra.

Napoli, i numeri con Calzona

In tre partite, la squadra ha ottenuto 7 punti e segnato 9 gol, lo stesso numero di reti che aveva realizzato in 12 partite con l'allenatore Mazzarri. Ma ciò che colpisce di più è il numero di tiri effettuati: ben 50, di cui 20 nello specchio della porta. Con una media di 16 tiri a partita, la squadra ha dimostrato una straordinaria precisione, con una percentuale del 40%, rispetto al 30% di Mazzarri e al 32% di Garcia. Ciò che suscita riflessioni è l'impressionante crescita nella percentuale di realizzazione di questa squadra, che in passato generava molte opportunità ma ne convertiva poche. Ora il 18% delle occasioni create si trasforma in gol.

Napoli, la vittoria con la Juve e la sfida al Barcellona

Per fare un confronto, con Garcia la percentuale era del 10%, mentre con Mazzarri scendeva al 7%. Questo è un segno inequivocabile del lavoro di Calzona, a cui sicuramente ha dato il contributo decisivo il ritorno di Victor Osimhen. Contro la Juventus la squadra partenopea ha vinto il primo big match stagionale tra le mura amiche, tornando a sperare in un posto per la prossima Champions League. Un’idea che sembrava impensabile solo due settimane fa, ma che ora sembra sempre più concreta. Una vera e propria rinascita per il Napoli, che non vedeva due vittorie consecutive in campionato dall’agosto scorso. Ma ora l’obiettivo è ancora più ambizioso: confermare il detto “non c’è due senza tre”, affrontando il Torino sul proprio terreno e puntando all’ottavo di Champions contro il Barcellona. Il Napoli ha perso la capacità di vincere tre partite di fila in serie A da troppo tempo e l’ultima volta risale al 25 febbraio dell’anno scorso. Se ampliamo lo sguardo a tutte le competizioni, bisogna risalire al 19 marzo per trovare una serie di tre vittorie consecutive, con una vittoria schiacciante (1-4) proprio contro il Torino il 19 marzo.

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