Stellone: «Alleno anche i sogni: e uno è guidare il Toro»

Il tecnico del Frosinone: «In questo momento penso solo alla salvezza della mia squadra, poi a fine maggio si vedrà»
Stellone: «Alleno anche i sogni: e uno è guidare il Toro»© ANSA

TORINO - «Questo campionato sfornerà ancora molte sorprese ed emozioni. La lotta per la salvezza si concluderà soltanto alla fine. In pratica, ora si svilupperà un torneo di 8 giornate. Che noi giocheremo alla morte. Sono molto fiero, orgoglioso di quanto stanno facendo i ragazzi. A Frosinone siamo uniti come un pugno: la squadra, la società, la tifoseria».

Bel gioco e imprese escono dal suo... forno, Stellone. Visto che ci siamo: quanti punti ha in cottura?
«Non si comprende ancora quanti punti serviranno per salvarsi, ma in linea di massima credo 37 o 38. Noi siamo a 27, il Carpi e il Palermo a 28, l’Udinese a 31, la Samp a 32. Ora avremo 4 partite chiave, prima di una sfida verità fondamentale, col Palermo in casa. Dovremo arrivare al match con i siciliani con almeno 6 punti in più rispetto a oggi. Adesso ci attendono 3 trasferte, con Genoa, Verona e Chievo. In casa, l’Inter. Ripeto: dobbiamo fare almeno 6 punti». [...] 

A Milano guardano anche a lei: Cairo la stima molto. Tanto che il suo nome è considerato tra i papabili in caso di addio di Ventura. 
«Intanto fatemi dire che ho apprezzato molto l’accoglienza dei tifosi in occasione della partita del Frosinone a Torino. Affetto reciproco. Il Toro è cresciuto molto in questi anni. Ha una bella società, bravi giocatori e un allenatore importante, che difatti è tra i candidati per la nostra Nazionale. Può capitare un’annata storta. Ma la rosa resta di valore e i meriti passati di Ventura sono evidenti, molti e grandi: ha esperienza, insegna calcio». [...]

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Lei ha un contratto in scadenza con il rinnovo automatico in caso di salvezza, giusto?
«Sì. Ma in questo momento sono concentrato solo sul finale di stagione, poi si vedrà. Io ho bisogno di stimoli sempre nuovi, mi nutro di emozioni. Anche per questo non amo i contratti lunghi: cerco fiducia, motivazioni ed entusiasmo, in primo luogo. Quanto al Toro... Io sono rimasto molto legato alle squadre in cui da giocatore ho vissuto le emozioni più forti e le soddisfazioni più grandi: Torino, Napoli e Genoa. Un giorno vorrei rivivere quelle emozioni anche da allenatore. Sono piazze da brivido per il cuore, oltreché prestigiose. Atmosfere speciali, con tifoserie eccezionali. Sono una persona determinata: idee chiare e coraggio. Amo da sempre le piazza calde, ricche di pathos. Ripeto: adesso fatemi realizzare quest’impresa con il Frosinone. Poi si vedrà». 

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