TORINO - Dimostrare che la vittoria di Cagliari, dopo 4 sconfitte, non rappresenta un caso isolato. Un miracolo di Pasqua. Dimostrare che il Toro ha trovato una svolta, finalmente, su cui appoggiare un finale di campionato di livello, almeno quello all’altezza. Dimostrare che i nuovi moduli mostrati a Cagliari, prima il 3-5-2 e poi il produttivissimo 3-4-1-2, hanno un futuro. La partita di domani contro il Crotone è, per Mazzarri e i suoi giocatori, una sentenza. Conferme o non conferme? Speranze o illusioni? Ecco le parole più significative del tecnico alla vigilia. Cominciando ovviamente da Ljajic.
SULLA RINASCITA DI LJAJIC - “Io credo che l’unica cosa che di sicuro non ho sbagliato è aver tracciato la strada quando sono arrivato. Non era facile e necessitava di tempo. Ora dopo due mesi e mezzo tutti han chiaro che chi gioca deve pensare alla vittoria della squadra; le giocate ad effetto non ci interessano, gli equilibri della squadra invece sì e sono sempre al primo posto. I giocatori devono giocare in funzione del risultato. Se i giocatori di maggiore qualità si mettono al servizio della squadra e corrono, se tutti fanno così, io sono molto più tranquillo e lo sono anche i tifosi . Ljajic, come tutti, sa che domani sarà una verifica. L’ho già detto loro. Chi non farà come dico io, se gioca dall’inizio verrà sostituito o la partita dopo non la giocherà più. Con questo atteggiamento che tiene un allenatore e una società un giocatore può solo adeguarsi, se vuole stare nei 14 che giocano, cambi compresi. Ci può essere una giornata storta ma questo è diverso dalla fatica e dal lavoro. L’abnegazione e la volontà la voglio vedere da tutti sempre”.