<p>Toro, Zapata e il Napoli: tanta voglia di vendicare quello sgarbo</p>

Nel 2015 il club azzurro decise di scaricarlo spedendolo in prestito all’Udinese. Contro i campani ha segnato 4 gol e servito 6 assist

TORINO - Zapata vede il Napoli e si scatena. Perché l’attaccante colombiano con la società azzurra ha il dente avvelenato. Acquistato dall’Estudiantes de La Plata nel 2013, il bomber ha indossato per due stagioni la maglia del Napoli con un bilancio complessivo di 37 presenze e 11 gol. Un periodo d’ambientamento al nostro calcio e alle nostre abitudini prima di decollare altrove. I campani scelsero di non aspettarlo e nella seconda annata lo misero addirittura ai margini. Nel ritiro precampionato Maurizio Sarri, d’intesa con il presidente Aurelio De Laurentiis, lo tenne fuori dal progetto senza fargli disputare neppure un minuto delle amichevoli.

Le statistiche del passato e il dente avvelenato con il Napoli

Giorni mortificanti che l’attaccante non ha dimenticato. Alla fine venne ceduto in prestito all’Udinese. Con i friulani raccolse 63 presenze e realizzò 8 gol. Poi il passaggio alla Sampdoria (31 partite e 11 reti) e alla fine la scelta dei blucerchiati di cederlo all’Atalanta per 26 milioni (12 per il prestito biennale e 14 per l’obbligo di riscatto). Percassi e Gasperini scelsero bene, visto che con la Dea Duvan ha realizzato 69 reti in 153 partite fino a trascinare la squadra in Europa passando dalla porta principale della Champions League. Ecco perché, tornando a quell’estate a Dimaro, in Trentino, Zapata ha il dente avvelenato con il Napoli che non ha creduto in lui. Negli anni a venire, contro i campani ha segnato 4 gol e servito 6 assist, sconfiggendoli 6 volte. Non male, no? Adesso ritrova il Napoli da avversario in una partita che per i granata riveste un’importanza particolare dopo che hanno incassato la miseria di un punto tra Udinese e Fiorentina. Finora con il Toro il colombiano ha realizzato 4 gol e firmato un assist. Punta alla doppia cifra ma, soprattutto, a portare il Toro in Europa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Zapata e l'entusiasmo ritrovato in granata

È arrivato in granata con grande entusiasmo e non ha deluso le aspettative di Juric, che per ottimizzare al meglio le sue prestazioni ha addirittura cambiato sistema di gioco: i gol stentano ad arrivare perché a Zapata mancano palloni giocabili in area e il più delle volte il colombiano è costretto ad arretrare per avere più possibilità di essere incisivo. Esterni e centrocampisti non lo riforniscono come dovrebbero e come il tecnico croato sperava. Durante le settimana, negli allenamenti al Filadelfia, vengono sperimentate nuove soluzioni per sopperire a un problema realizzativo che sta maledettamente complicando la classifica del Toro. Toro che - tra l’altro - è la penultima squadra del campionato sotto l’aspetto della realizzazione ed è chiaro che se non arriverà la svolta tutto diventerà più difficile. Avere in campo uno come Zapata e non sfruttarlo è un vero peccato.

Domenica il colombiano, che giocherà la 300ª partita in Serie A, ritroverà al suo fianco dal primo minuto Sanabria, che ha risolto i problemi fisici a causa dei quali ha iniziato dalla panchina la gara di Udine. Tra i due l’intesa cresce con il passare delle giornate e Juric spera che contro il Napoli vengano riforniti a dovere per trovare la via del gol e permettere al Toro di conquistare tre punti fondamentali per riprendere la marcia. Nonostante gli ultimi risultati negativi c’è ottimismo nello spogliatoio: tutti vedono nella partita contro i campioni d’Italia la possibilità di un rilancio in grande stile.

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TORINO - Zapata vede il Napoli e si scatena. Perché l’attaccante colombiano con la società azzurra ha il dente avvelenato. Acquistato dall’Estudiantes de La Plata nel 2013, il bomber ha indossato per due stagioni la maglia del Napoli con un bilancio complessivo di 37 presenze e 11 gol. Un periodo d’ambientamento al nostro calcio e alle nostre abitudini prima di decollare altrove. I campani scelsero di non aspettarlo e nella seconda annata lo misero addirittura ai margini. Nel ritiro precampionato Maurizio Sarri, d’intesa con il presidente Aurelio De Laurentiis, lo tenne fuori dal progetto senza fargli disputare neppure un minuto delle amichevoli.

Le statistiche del passato e il dente avvelenato con il Napoli

Giorni mortificanti che l’attaccante non ha dimenticato. Alla fine venne ceduto in prestito all’Udinese. Con i friulani raccolse 63 presenze e realizzò 8 gol. Poi il passaggio alla Sampdoria (31 partite e 11 reti) e alla fine la scelta dei blucerchiati di cederlo all’Atalanta per 26 milioni (12 per il prestito biennale e 14 per l’obbligo di riscatto). Percassi e Gasperini scelsero bene, visto che con la Dea Duvan ha realizzato 69 reti in 153 partite fino a trascinare la squadra in Europa passando dalla porta principale della Champions League. Ecco perché, tornando a quell’estate a Dimaro, in Trentino, Zapata ha il dente avvelenato con il Napoli che non ha creduto in lui. Negli anni a venire, contro i campani ha segnato 4 gol e servito 6 assist, sconfiggendoli 6 volte. Non male, no? Adesso ritrova il Napoli da avversario in una partita che per i granata riveste un’importanza particolare dopo che hanno incassato la miseria di un punto tra Udinese e Fiorentina. Finora con il Toro il colombiano ha realizzato 4 gol e firmato un assist. Punta alla doppia cifra ma, soprattutto, a portare il Toro in Europa.

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