Toro-Monza, gli arbitri? Dai, Galliani, buona Pasqua

L'amministratore delegato del club brianzolo ha sostanzialmente detto che non voleva contestare nulla, e nel mentre ha contestato tutto

«Io non mi sono mai lamentato degli arbitri, per cui non ho niente da dire, ma...». Mai lamentato degli arbitri? Mmm… Già solo la premessa, appena comparso davanti alle telecamere al posto del suo allenatore, ha ribadito per l’ennesima volta quanto Adriano Galliani sia un fuoriclasse: in quale/i delle tante categorie possibili, fate voi in base a gusti e simpatie. Che lo sia pure nel campo della comunicazione lo ha ricordato lui stesso, motivando con il rispetto per l’emittenza privata («che sostiene il sistema») la sua decisione di parlare in luogo di Palladino, il cui stato d’animo è stato definito «alterato». E che magari, essendo tra i candidati alla panchina granata per l’eventuale dopo Juric, ha scoperto un motivo in più per starsene zitto.

Toro-Monza, i precedenti e gli episodi

Dunque, tra una battuta su Pasqua (“dobbiamo essere buoni”; “aspettiamo la Resurrezione”, cose così) e un sorriso talmente forzato e ostentato da risultare inquietante, specie se rapportato alle espressioni lugubri sfoderate poco prima in tribuna, Galliani ha sostanzialmente detto che non voleva contestare nulla, e nel mentre ha contestato tutto. Comprese le pagine con cui Tuttosport – non nominato, ma l’unico a coltivare tale memoria, con tutte le conseguenze del caso - aveva rammentato gli allucinanti arbitraggi degli ultimi due confronti diretti, costati al Toro un po’ di punti e ai fischietti Zufferli e Doveri uno stop all’attività, oltre alla censura pubblica perfino del loro capo. Ora, che ti possano girare perché tre episodi al limite sono stati valutati in modo sfavorevole ci può stare, dopodiché ieri il signor Aureliano – a differenza dei suoi colleghi che avevano palesemente danneggiato la squadra di Juric – non ha perpetrato alcun torto chiaro ai danni del Monza.

Le mani sul collo e le spalle di Ricci che gli scappa in area e si lascia cadere Pessina le mette; l’entrata a metà campo su Ricci medesimo di lì a poco è inutilmente veemente e rischiosa (di qui il 2° giallo); nel recupero Lovato, in anticipo, cerca e colpisce il pallone oltre al piede di Mota (no rigore). Non è il caso di andare a rievocare le mitologiche polemiche arbitrali che si porta ancora oggi appresso il grande Milan di Sacchi e Capello per stabilire che, insomma, Galliani e il Monza - arrivando addirittura a non mandare il loro tecnico in tv - l’hanno fatta un po’ fuori dal vaso. Anche se non come i signori Zufferli e Doveri quando, davvero, danneggiarono il Toro a loro favore. Ma si possono capire e perdonare. È Pasqua, dai. Facciamo i buoni.

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