Vlasic, svolta da Europa: qualità più personalità. Juric: "Farà la differenza”

Il croato è cresciuto tantissimo: creatività e fantasia nelle giocate offensive del Toro. Ha raggiunto la condizione migliore nel momento decisivo della stagione

TORINO - Quando Vlasic gira, il Torino gioca e vince. Il croato, brillantissimo con la sua Nazionale tanto da incassare i complimenti pubblici di un certo Modric, sta attraversando uno splendido momento di forma e, soprattutto, sta facendo la differenza. Illumina il gioco dei granata, scatta, dribbla l’avversario. Si vede che fisicamente sta bene. Sino ad oggi ha collezionato 28 presenze, fatto 3 gol e servito 2 assist. E probabilmente il più bello deve ancora arrivare. Lo stesso Juric, compiaciuto dalle sue prestazioni, spiega la metamorfosi del trequartista. «Con lui lavoriamo concentrati molto sulla posizione del corpo, su dove può trovare spazio nelle partite. Puntiamo molto su aspetti del saper stare in campo, mentre con altri si lavora di più su altri concetti. Lui ha le doti, sta crescendo tantissimo nelle posizioni in campo e sul dove deve trovarsi dall’inizio alla fine». Ed in effetti il giocatore si muove con disinvoltura da una parte all’altro del campo, sa dove farsi trovare e quando ha il pallone tra i piedi non lo spreca mai. Evita le giocate banali, prova sempre a fare qualcosa di speciale. Non si accontenta dell’ordinaria amministrazione, tanto per rendere l’idea: sa che tecnico e compagni da lui si aspettano che trovi il modo di cambiare le sorti della partita.

Vlasic in edizione europea

E’ un Vlasic in edizione europea, tanto per rendere l’idea, che vuole portare il Toro in Europa. Si è “scatenato” nel momento giusto della stagione e non ha nessuna voglia di fermarsi. Tra gli aspetti da tenere in considerazione c’è quello dell’attaccamento ai colori: il croato, infatti, nell’interminabile trattativa con il West Ham di quest’estate ha spinto in tutti i modi per facilitare il suo trasferimento in granata tant’è che ad un certo punto aveva minacciato (sportivamente parlando) i suoi ex dirigenti: «O mi date al Toro oppure rimango qui, non accetterò nessun’altra destinazione che non sia quella che porta a Torino». Ed è chiaro che questa voglia di Toro lo sta mettendo in campo con grandissimo orgoglio e il nuovo sistema di gioco, senza i due trequartisti, lo sta aiutando molto perché è libero di muoversi sul campo come meglio crede.

Il Toro si prepara per l'Empoli

Adesso la testa è alla trasferta di Empoli di sabato prossimo: i granata arrivano da due successi consecutivi (a Udine e l’ultimo al Grande Torino contro il Monza) e la terza vittoria di fila rafforzerebbe (e di molto) le speranze granata di restare nelle posizioni nobili delle classifica e giocarsi la possibilità di andare in Europa fino al termine della stagione. Vlasic e i suoi compagni lo sanno bene e sono convinti di poter raggiungere l’obiettivo. L’aspetto psicologico in questi casi è fondamentale perché con la testa giusta “girano” a mille anche le gambe. Del resto la condizione fisica della squadra è buona e il nuovo sistema (lo ripetiamo) di gioco ha portato giovamento a tutti. La difesa continua a non prendere gol e in avanti qualcosa si sta muovendo in senso positivo: Zapata segna in maniera soddisfacente: 29 presenze e 10 gol (uno realizzato con la maglia dell’Atalanta prima di trasferirsi al Toro). Più 4 assist. E Sanabria, con il rigore realizzato al Monza, potrebbe essersi sbloccato. Insomma, i presupposti sono buoni e attorno alla squadra c’è il grandissimo entusiasmo dei tifosi che stanno preparando in gran numero la trasferta in Toscana. E poi con il Vlasic attuale tutto potrebbe diventare più facile per trasformare la speranza europea in qualcosa di concreto.

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