Stellone: "Toro, hai il destino in mano. La Conference è possibile"

Intervista all'ex centravanti granata ed ex allenatore del Frosinone: "Buongiorno e Bellanova? Sono veramente forti e destinati a top club che giocano ai massimi livelli"
Stellone: "Toro, hai il destino in mano. La Conference è possibile"© LAPRESSE

«Questo Toro può farcela a conquistare un posto in Conference. La qualificazione è possibile: da oggi inizia un minitorneo di 6 giornate nel quale i granata si giocheranno gli ultimi posti per le Coppe con Napoli, Lazio, Fiorentina e Monza. La squadra di Juric ha il destino in mano e considerati i vari scontri diretti i 4 punti di distacco dalla zona Coppe sono recuperabili». Parola di Roberto Stellone. L’ex centravanti granata (16 reti in 120 presenze) e attuale allenatore della Vis Pesaro suona la carica in vista del rush finale di campionato.

Quali sono le rivali più temibili per l’Europa?

«Sicuramente il Napoli. E poi la Lazio che con Tudor ha ritrovato continuità. Parliamo di 2 squadre che hanno fatto meno rispetto alle aspettative. Entrambe, e ci aggiungo la Fiorentina per rosa e budget a disposizione, restano superiori al Toro. Ecco perché per i granata già essere a lottare punto a punto con loro va considerato un ottimo risultato. Se poi la squadra di Juric dovesse conquistare la qualificazione alla Conference, allora l’annata diventerebbe incredibile. Arrivare settimi o ottavi significherebbe, infatti, essersi messi alle spalle 3 o 2 formazioni più forti».

Per riuscirci il Toro si aggrappa ai gol di Zapata…

«Un top player. Duvan se sta bene fisicamente ha pochi eguali in Serie A e al Toro lo sta dimostrando. È un centravanti da top club: i granata in estate hanno fatto un grande colpo nel prenderlo. Fa reparto da solo, segna e fa segnare i compagni con le sue sponde».

A proposito: chi meglio al suo fianco tra Okereke e Sanabria?

«Hanno avuto entrambi un po’ di difficoltà. Sicuramente il Torino rende di più coi 2 attaccanti davanti rispetto al 3-4-2-1. In questo modo si supporta Zapata, togliendo al colombiano un po’ di lavoro sporco da fare. Vedo bene al suo fianco un brevilineo da scegliere in base all’avversaria. Hanno caratteristiche diverse: Okereke attacca di più la profondità, mentre Tonny è più goleador».

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"Juric, ottimo lavoro. Buongiorno e Bellanova..."

Tra le note liete della stagione il boom di Buongiorno e Bellanova.

«Sono veramente forti e destinati a top club che giocano ai massimi livelli. Spero che il Toro che riesca a tenerli, rappresentano un valore aggiunto per la squadra. Alessandro è uno dei migliori difensori in circolazione e può ambire a una maglia da titolare in Nazionale; mentre Raoul ha fatto un campionato strepitoso e sono convinto che Spalletti lo porterà a Euro 2024».

Juric è in scadenza: merita il rinnovo?

«Per me ha fatto un ottimo lavoro in questi 3 anni, portando il Toro a lottare per le Coppe. Dipende dalle motivazioni: se Ivan considera il suo ciclo chiuso o non avverte più la fiducia della società, meglio separarsi. Altrimenti si può ripartire insieme: dev’esserci però identità di vedute».

Oggi il Toro ospita quel Frosinone che lei qualche anno fa portò per la prima volta dalla C alla A. Che insidie rischiano di trovare i granata?

«Delle squadre che lottano per la salvezza è quella che gioca il miglior calcio. Di Francesco sta facendo un ottimo lavoro con la rosa più giovane del campionato. Hanno perso qualche punto di troppo negli ultimi minuti per errori dovuti all’inesperienza. Non sarà una gara facile. E poi nel Frosinone c’è un ragazzo già pronto per una big, Soulè. Lo vedo pronto per la Juve. L’argentino ha colpi importanti e tanta qualità. Deve solo crescere nella continuità di rendimento, visto che ha ancora un po’ di alti e bassi, ma sulle sue doti non si discute».

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«Questo Toro può farcela a conquistare un posto in Conference. La qualificazione è possibile: da oggi inizia un minitorneo di 6 giornate nel quale i granata si giocheranno gli ultimi posti per le Coppe con Napoli, Lazio, Fiorentina e Monza. La squadra di Juric ha il destino in mano e considerati i vari scontri diretti i 4 punti di distacco dalla zona Coppe sono recuperabili». Parola di Roberto Stellone. L’ex centravanti granata (16 reti in 120 presenze) e attuale allenatore della Vis Pesaro suona la carica in vista del rush finale di campionato.

Quali sono le rivali più temibili per l’Europa?

«Sicuramente il Napoli. E poi la Lazio che con Tudor ha ritrovato continuità. Parliamo di 2 squadre che hanno fatto meno rispetto alle aspettative. Entrambe, e ci aggiungo la Fiorentina per rosa e budget a disposizione, restano superiori al Toro. Ecco perché per i granata già essere a lottare punto a punto con loro va considerato un ottimo risultato. Se poi la squadra di Juric dovesse conquistare la qualificazione alla Conference, allora l’annata diventerebbe incredibile. Arrivare settimi o ottavi significherebbe, infatti, essersi messi alle spalle 3 o 2 formazioni più forti».

Per riuscirci il Toro si aggrappa ai gol di Zapata…

«Un top player. Duvan se sta bene fisicamente ha pochi eguali in Serie A e al Toro lo sta dimostrando. È un centravanti da top club: i granata in estate hanno fatto un grande colpo nel prenderlo. Fa reparto da solo, segna e fa segnare i compagni con le sue sponde».

A proposito: chi meglio al suo fianco tra Okereke e Sanabria?

«Hanno avuto entrambi un po’ di difficoltà. Sicuramente il Torino rende di più coi 2 attaccanti davanti rispetto al 3-4-2-1. In questo modo si supporta Zapata, togliendo al colombiano un po’ di lavoro sporco da fare. Vedo bene al suo fianco un brevilineo da scegliere in base all’avversaria. Hanno caratteristiche diverse: Okereke attacca di più la profondità, mentre Tonny è più goleador».

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