Dalla grande gioia alle grande paura
Al rientro a casa ci sarà ancora da festeggiare con amici e familiari, ma non troppo a lungo perché l’agenda prevede già i test sulla pista di Monza per il 1° settembre, tre giorni dopo. Ed è qui che si passa dalla grande gioia alla grande paura. Giovedì 2, alla seconda giornata di prove, in pieno rettilineo scoppia uno pneumatico Bridgestone e la monoposto di Schumi si schianta a 345 all’ora. Lui esce a fatica dai rottami e si sdraia sull’erba. Sempre ad Antonini, che gli chiede se non abbia avuto paura, risponde: «Mettiamola così: domenica 5 settembre, al Ferrari Racing Day del Nu?rburgring, sono tornato per 15 minuti nell’abitacolo della mia Ferrari. E mi sono semplicemente divertito! Io amo questo sport anche quando non è al 100 per cento sicuro». Alla Ferrari resterà ancora due stagioni, quella piuttosto deludente del 2005, con l’unica vittoria nel Gp farsa di Indianapolis delle sole sei monoposto gommate Bridgestone in gara. E quella del 2006 con la grande speranza di celebrare l’ottavo titolo svanita nell’ultima sfida. A Monza e in Cina le ultime vittorie, quelle del canto del cigno e poi il ritorno in pista con la Mercedes dal 2010 al 2012. Ma l’ultimo Schumi trionfale, quello di venti stagioni fa, è il migliore da conservare nel cuore. Da dieci anni a questa parte, dopo l’incidente sugli sci di Méribel, il suo fluttuare nel tempo sospeso diventa ancora più struggente quando dal cuore e dalla memoria riaffiorano i ricordi migliori.