Ferrari, la SF16-H è l'auto della svolta

Rivoluzionaria segue la via inaugurata da Mercedes, ma esteticamente omaggia i successi degli anni '70: ecco la nuova monoposto del Cavallino.
Formula 1, la nuova Ferrari SF16-H

TORINO - Sì, la cerimonia di lancio è stata mini. Chissà che, assieme al bel tempo, non sia di buon auspicio per la nuova stagione, che tutti si augurano sia maxi (nel senso delle soddisfazioni). La Ferrari ha scelto una cornice molto discreta per presentare la nuova auto: immagini solo sul web, poche dichiarazioni, domande rivolte dai tifosi. Da domenica (“filming day”) lavoro in pista a Barcellona, preludio alle prove vere e proprie che cominciano lunedì.

AUTO DELLA SVOLTA - Questa - la SF16-H - è l’auto della svolta. In ogni senso. La monoposto dello scorso anno, che in fondo tanto male non era (benché sia stata sempre inferiore alla Mercedes), era figlia di troppi compromessi, pensata da un gruppo di progetto che nel frattempo era stato smantellato, quindi adottata in corso d’opera dal direttore tecnico James Allison e dal capo progetto Simone Resta. L’auto di quest’anno è figlia del nuovo corso, tanto che lo stesso Allison l’ha definita “la nostra bambina”.

FERRARI SF16-H, TUTTI I NUMERI

NIENTE ALIBI - In che vuole dire, anche e soprattutto, che di alibi non ce ne sono, né ce ne saranno. Non significa che la nuova Ferrari sia condannata a vincere. Questo, si sa, dipende sempre da tanti fattori, soprattutto dal livello della concorrenza. Ma è condannata a lottare per vincere, sempre e comunque. Su questo, zero dubbi. Del resto è quel che i ferraristi vogliono, Marchionne e Arrivabene da un lato, Vettel (fortissimamente Vettel) e Raikkonen dall’altro. E i tifosi più di loro.

RIVOLUZIONE TECNICA - La rivoluzione è imponente: la nuova sospensione anteriore, uguale a quella usata da tutte le altre squadre, chiude un’epoca (imposta dall’ex progettista). Permette ai telaisti (e soprattutto agli aerodinamici) di ripensare i concetti di base. In più si vede che nel posteriore le linee sono più rastremate. Il che è possibile perché i motoristi hanno rivisto totalmente il motore (o “power unit” come si dice adesso) dislocando diversamente gli organi fondamentali. Di fatto si è seguita la via inaugurata dalla Mercedes. Una via vincente, che la Ferrari riprende e che dovranno più o meno seguire anche gli altri motoristi. Una mossa obbligata.

PASSO DOPO PASSO - Lunedì prossimo, dopo la prima giornata di test, se ne saprà di più. Coscienti (alla Ferrari lo sono, i tifosi devono imparare ad esserlo) che quel che conta è lo sviluppo durante la stagione. Questa è stata l’arma vincete della Mercedes, questo è stata (nel recente passato, non necessariamente nel 2015) il punto debole della Rossa.

BIANCO VINTAGE -  Infine due considerazioni. Una sul bianco della livrea, l’altra sulla sigla. Il bianco è un omaggio al passato, piaceva ai tempi Enzo Ferrari (Lauda e Scheckter vinsero con un’auto dai colori simili), non piaceva granché ai tempi di Montezemolo (eppure ci sono state due monoposto che di bianco ne avevano parecchio), si vedrà se porterà bene oppure no.

"H" FUTURISTICA - La “H”, invece, è un programma. “H” sta per Hybrid, il che significa che la Ferrari punta tutto su questo concetto, ribadendo che da tale soluzione non si può né di deve tornare indietro. La pensano così anche la Mercedes e la Fia; non la pensano così la Red Bull, le piccole squadre, Bernie Ecclestone. Ribadire il punto di vista è un gesto chiaro.

 

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