Volley, Solè sulla finale Superlega: "Perugia dagli 'schiaffi' al sogno"

Il centrale presenta gara 1: "Noi siamo dove volevamo, la Mint può fare di tutto. Abbiamo vinto tanto in stagione, manca lo scudetto»
Volley, Solè sulla finale Superlega: "Perugia dagli 'schiaffi' al sogno"© FIORENZO GALBIATI

TORINO - Un anno dopo Perugia arriva dove aveva sempre voluto arrivare. Questa sera alle 20.30, al PalaBarton, gioca gara 1 della finale scudetto contro la Mint Vero Volley, con diretta TV su Raisport e streaming sulla piattaforma web VBTV. Una finale a sorpresa per la presenza dei brianzoli, una finale attesa da un anno dagli umbri per lavare l’onta dell’eliminazione ai quarti di finale da parte dell’Allianz Milano. Un anno è passato, Perugia è ripartita con un nuovo tecnico, Angelo Lorenzetti, e ha scavalcato tutti gli ostacoli. Ha vinto qualche partita in meno in campionato, ma ha centrato tutti gli obiettivi. Ora resta lo scudetto per voltare definitivamente pagina. Tra gli uomini che un anno fa c’erano a soffrire per la disfatta e oggi a lottare per la riscossa c’è il centrale Sebastian Solé.

Solé, si aspettava che Monza facesse l’impresa e arrivasse in finale?

«La serie di semifinale con Trento ha dimostrato che Monza merita di giocarsi questa finale. Anche per quello che ha saputo fare in campionato e in Coppa Italia. Anche lì è arrivata in finale, e anche lì ha trovato noi sulla sua strada. Quello che vedo è una squadra forte, con un gruppo affiatato che gioca bene e con tante soluzioni per fare punto. Trento ha pagato l’assenza di Sbertoli, ma è sempre una grande squadra. Monza è stata trascinata dai suoi attaccanti».

Qual è il gioco di Monza?

«A me ricorda molto quello di Milano. Hanno bravi attaccanti, sprecano poco, hanno una buona difesa, sono pazienti. Hanno costruito un sistema di gioco molto valido. Monza può fare di tutto».

Il punto fermo di Monza?

«Il palleggiatore Cachopa è bravo a nascondere la palla, ha un gioco veloce, sceglie sempre la soluzione migliore».

Come vive Perugia questo appuntamento?

«Noi abbiamo fatto un buon percorso, ci siamo temprati e strutturati. E ora siamo carichi. Sappiamo che tutti gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati raggiunti. Abbiamo costruito questo anno con l’umiltà e con l’atteggiamento giusto».

Pesa ancora il ricordo di un anno fa?

«La scorsa stagione abbiamo fatto una prima parte strepitosa, senza un’esitazione. Poi ci siamo incastrati. Quest’anno abbiamo fatto piccoli passi, ma siamo dove volevamo arrivare. Ce lo eravamo prefissi a inizio campionato e ci siamo arrivati. Quello che è successo lo scorso anno è comunque una lezione da cui abbiamo imparato molto. Certi schiaffi ti fanno pensare e reagire. All’inizio del campionato ci siamo detti che il nostro compito era andare a caccia di finali. Lo abbiamo fatto, ci siamo arrivati».

Tra lo scudetto e la partecipazione alla Champions che cosa ha più valore?

«Vincere lo scudetto sarebbe un sogno. La società ci tiene e la squadra se lo merita per il cammino che ha fatto. Per me la Champions League ha un fascino particolare. Ho perso una finale quando ero a Trento e attendo il prossimo anno per provarci un’altra volta».

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