Roland Garros: i tifosi infuriati perdono il rimborso 

Ieri gli organizzatori del torneo hanno deciso di sospendere i match per la pioggia, ma gli spettatori hanno perso il rimborso per un solo minuto
Roland Garros: i tifosi infuriati perdono il rimborso © LaPresse

PARIGI (FRANCIA) - La rete si scatena per i biglietti non rimborsati al Roland Garros. Ieri pomeriggio, quando la direzione del torneo ha deciso di interrompere gli ottavi di finale tra Novak Djokovic e Roberto Bautista-Agut sul centrale della Porte d'Auteuil, l'orologio segnava due ore e... un minuto dall'inizio della partita. Un minuto maledetto, che ha consentito agli organizzatori di rifiutare il rimborso agli spettatori. "Uno scandalo", si legge nel tweet di uno di loro, che come tanti ha denunciato la sospetta coincidenza. Secondo il regolamento, infatti, in caso di interruzione delle partite, l'importo del biglietto viene restituito solo se non viene superata un'ora di gioco. Entro le due ore viene invece rimborsato il 50% della tariffa, oltre le due ore nulla. Così, per quei sessanta secondi in più, al pubblico del Philippe Chartrier non è stato riconosciuto un bel niente. E giù proteste e reazioni indignate.

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Il giorno prima, quando a causa delle forti piogge venne sospesa l'intera giornata di incontri, l'insieme del pubblico ha ottenuto il rimborso integrale dei biglietti, con una perdita di 2 milioni per gli organizzatori. Ieri, invece, quella partita interrotta a 121 minuti ha acceso i sospetti, molti si sono scatenati sui social network mettendo in dubbio la buona fede della direzione. Sospetti aggravati anche dal fatto che nei campi adiacenti al centrale le partite sono state interrotte entro le due ore. Eppure, il meteo e le condizioni di gioco non erano certo diversi. E non è bastato il piccolo gesto di "generosità" annunciato ieri sera dalla Federtennis francese. "Consapevole della delusione del pubblico, la FFT offrirà la possibilità agli spettatori di lunedì 30 e martedì 31 maggio 2016 di acquistare prioritariamente i biglietti delle stesse giornate del 2017". Amara consolazione, che certo non è servita a placare la furia di tanti spettatori.

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