Davis, bufera Italia: ct Volandri furioso, risposta clamorosa a Fognini!

Allo sfogo del tennista per la mancata convocazione risponde direttamente il capitano azzurro in maniera durissima: ecco cosa ha detto

Filippo Volandri interviene dopo lo sfogo di Fognini per la sua esclusione dalla squadra per la Coppa Davis dichiarando: "Il suo rendimento negli ultimi tre mesi non rispondeva ai criteri che, a mio parere, vanno soddisfatti per ottenere una convocazione in Davis".

Il capitano azzurro ha poi aggiunto: "Mi dispiace leggere le parole di Fabio Fognini, per la scelta dei toni e dei termini, sopra le righe, che riserva non solo al sottoscritto, ma anche ad un team che lo ha sempre sostenuto e a una federazione che ne ha sempre accettato virtù e debolezze. Trovo le parole di Fabio profondamente ingrate, anche se mi rendo conto che il mio ingresso da capitano di Coppa Davis possa aver minato le sue sicurezze: sotto la mia gestione è sempre stato trattato come gli altri, e capisco che ne abbia potuto risentire".

Lo stato di forma di Fognini

Volandri continua il suo intervento parlando delle recenti condizioni fisiche di Fognini: "Nelle ultime sue apparizioni, Fognini ha inanellato ritiri e problemi fisici. Il suo rendimento negli ultimi tre mesi non rispondeva ai criteri che, a mio parere, vanno soddisfatti per ottenere una convocazione in Davis: massima integrità fisica e altissime motivazioni. Fabio ha accusato problemi al pettorale e al tendine del piede, che gli hanno compromesso il torneo di San Marino e lo hanno costretto al ritiro a Como. Tanto che, mentre ero a New York, ho ricevuto la telefonata di un membro del suo staff medico che già in quel momento mi parlava di un Fabio in pessime condizioni. A quel punto, a proposito di motivazioni, ha deciso di mettere il suo recupero prima di ogni altra cosa, nazionale compresa, motivo per cui ha scelto di giocare a Genova, all'aperto e sulla terra, a dispetto di una Davis che a Bologna si gioca sul duro e al coperto. Nonostante gli sia stato proposto uno staff federale, con tecnici, preparatori atletici e medici a sua disposizione, proprio per tentare di recuperarlo. Dunque, ho rispettato la sua volontà ma non mi ha lasciato scelta, questa è la verità".

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