"Il futuro  è di Kelly e dell’Italia"

Levorato racconta baby Doualla e la svolta azzurra: "Fisico e piedi esplosivi, vorrei già vederla con i grandi agli Euroindoor.  Con Dosso la spinta per volare"
"Il futuro  è di Kelly e dell’Italia"© ANSA

Dove può arrivare Kelly Doualla? Se lo chiedono tutti, ma pochi hanno l’esperienza personale di Manuela Levorato per trovare una risposta a questa domanda. Per 23 anni il suo record italiano dei 100 metri è rimasto imbattuto e da cinque mesi l’ex velocista è la vice del presidente Stefano Mei, alla guida della federazione di atletica. "Un talento come quello di Doualla è raro e fa già vedere che ci sono le basi per fare grandissime cose nel futuro" assicura la veneta di Dolo, due volte bronzo agli Europei. 

Doualla ad Ancona è scesa a 7”19 sui 60 indoor. Quanto vale quel crono sui 100 all’aperto? 

"Fino all’anno scorso Kelly gareggiava tra le under 16, per cui la sua distanza di gara all’aperto erano gli 80. Mancano quindi riferimenti adeguati sui 100 ma, senza esagerare, credo che già in questa stagione riuscirà a correrli in 11”25-11”30".  

Il 7”19 di Ancona vale il minimo per gli Europei indoor di Apeldoorn. A 15 anni è troppo presto per misurarsi con l’atletica dei grandi? 

"È una valutazione delicata, che va fatta insieme al suo allenatore (Walter Monti, ndr). Da un lato il suo 7”19 è un tempo con cui si entra in finale agli Euroindoor e mi piacerebbe vederla gareggiare in un simile contesto, dall’altro non bisogna dimenticare che Kelly ha solo 15 anni". 

Come si vive l’approdo in Nazionale da baby-fenomeni?  

"Io ero un po’ più grande di Kelly: ho scoperto l’atletica a 17 anni e dopo un anno ero già in raduno con la Nazionale. All’inizio ti sembrano tutti grandi e irraggiungibili: è importante avere una figura di riferimento in azzurro".

Cosa rende Doualla un talento così precoce? 

"Ha sicuramente già una muscolatura importante, ma quello che fa davvero la differenza sono i suoi piedi esplosivi".

In che cosa ha i maggiori margini di miglioramento? 

"Io l’ho vista negli anni scorsi, alle finali nazionali under 16 di Caorle, e mi piace la sua tecnica di corsa. È molto bene impostata, ma essendo così giovane è soprattutto sulla tecnica che potrà migliorare nei prossimi anni".

Quanto è già costruita? 

"Manuela Grillo, mia storica compagna nella staffetta 4x100, conosce bene Kelly e il suo allenatore, che lavorano sulla pista di San Donato Milanese. Manuela mi dice che quello che Doualla ha raggiunto sino all’anno scorso lo ha fatto solamente con tre allenamenti alla settimana. Ora ha incrementato un po’ i carichi di lavoro, ma anche su questo fronte i margini sono ampi".

Davanti a Doualla in Italia c’è solo Zaynab Dosso, la sprinter che ha migliorato il suo record dei 100 dopo 23 anni. Ci attende a breve un dualismo nello sprint azzurro? 

"Invidio entrambe, perché a me è sempre mancata una rivale in Italia. Di certo saranno un grande stimolo l’una per l’altra e ci saranno nuovi record. Zaynab nelle ultime stagioni ha dato una bella scossa all’ambiente, ha cambiato mentalità ed è la prima a lavorare con l’obiettivo di correre i 100 in meno di 11 secondi. Con lei davanti Kelly avrà un eccellente riferimento per crescere".

E la staffetta 4x100? 

"Loro due saranno le punte, ma tutto lo sprint femminile sta attraversando un ottimo momento. Sui 200, ad esempio, vanno fortissimo ragazze come Margherita Castellani, anche lei ancora 15enne, ed Elisa Valensin, che di anni ne ha 18. Il futuro vedrà la 4x100 femminile dell’Italia togliersi belle soddisfazioni".

Non solo sprint, a spingere la squadra azzurra ci sono anche i salti: dopo l’8,23 di Mattia Furlani ieri c’è stato un esordio come mai prima per Larissa Iapichino, atterrata a 6,86 a Padova alla prima gara dell’anno. Che 2025 sarà per l’atletica italiana? 

"Quattro anni fa molti pensavano che i Giochi di Tokyo fossero stati un caso eccezionale. Ora nessuno può più dire che siamo fortunati: l’atletica italiana è cambiata".

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