Giro d'Italia, si parte: Cassani esclusivo, "Roglic-Evenepoel, due titani"

Scatta l’edizione numero 106 della corsa rosa: l'analisi della sfida più attesa dell’anno
Giro d'Italia, si parte: Cassani esclusivo, "Roglic-Evenepoel, due titani"© EPA

Il Giro d'Italia vibra, trema, freme. Da anni non si vive una sfida come quella tra Primoz Roglic e Remco Evenepoel. Atleti che, insieme ad altri, stanno segnando un pezzo di storia di uno sport da sempre a caccia di protagonisti, di storie, di volti. Corridori distanti ma vicini, già entrati in rotta di collisione alla Vuelta di un anno fa. A Madrid Evenepoel ha fatto festa per la prima volta in carriera in una corsa a tappe di tre settimane, Roglic nella capitale spagnola non è neppure riuscito ad arrivare a causa di uno dei tanti infortuni della passata stagione. Roma, stavolta, promette di essere tutta un'altra storia. Se il belga e lo sloveno sono la copertina dell'edizione numero 106 della corsa rosa, l'ex ct della Nazionale azzurra Davide Cassani è pronto - attraverso le telecamere Rai - a raccontare curiosità e retroscena del primo Grande Giro della stagione. Affidiamo a lui valutazioni e giudizi di uno scontro che promette di caratterizzare tutte le tre settimane di corsa

Giro D'Italia, Cassani analizza il duello Roglic-Evenepoel

«Entrambi hanno dimostrato di star bene - spiega Cassani -. Non hanno corso tantissimo ma hanno sempre vinto o ci sono comunque andati vicino: Evenepoel ha vinto Uae Tour e Liegi-Bastogne-Liegi, finendo secondo al Giro di Catalogna dietro Roglic, lo sloveno ha vinto anche la Tirreno-Adriatico prima di dedicarsi all'allenamento per il mese di aprile. Direi che sono in condizione ottimale, portata avanti senza intoppi». La questione squadra è diventata spinosa per Roglic a ridosso della corsa rosa: alle positività di Foss, Gesink e Van Emden nei giorni precedenti si somma la clamorosa uscita di scena di Jan Tratnik, messo fuori causa dopo un incidente in allenamento nei dintorni di Pescara (un altro ha invece coinvolto il francese della Groupama Fdj Rudy Molard). Al posto dello sloveno i gialloneri hanno deciso di schierare il 21enne britannico Thomas Gloag. «Sicuramente la Jumbo-Visma ha perso qualità, ma la squadra resta composta da ottimi elementi. Kuss, ad esempio, è un eccellente uomo squadra. La Soudal di Remco potrebbe avere qualcosina in meno sulle salite» l'analisi di Cassani, che sulla gestione delle tre settimane per i due atleti osserva: «Evenepoel è un altro corridore rispetto a quello che si ritirò nel 2021: recuperare dalla tremenda caduta al Lombardia 2020 non dev'essere stato facile. Oggi è un corridore più riflessivo, sbaglia poco. Roglic in termini d'esperienza ha chiaramente qualcosa in più, se non altro per la carta d'identità. È vero anche che non ha finito tre degli ultimi quattro Grandi Giri cui ha preso parte, ha sempre avuto qualche problemino. Concentrazione e fortuna, come spesso accade, possono fare la differenza». Sulla tecnica di guida, spesso in passato tallone d’Achille del belga, la differenza non è più così marcata mentre sul versante cronometro - voce importante in questo Giro con le tre frazioni contro il tempo in programma - «vedo leggermente meglio Evenepoel. È vero che Roglic è l’oro olimpico di Tokyo nella specialità, ma Remco sta sfoderando prestazioni super. Nei primi due appuntamenti può guadagnare sul rivale». Il vero terreno di battaglia saranno come sempre le grandi salite. «Per Evenepoel è ancora un terreno sconosciuto: alla Vuelta non ci sono tappe da 200 km con le salite e il meteo che troverà al Giro. Penso alle tappe del Bondone e delle Tre Cime di Lavaredo. Roglic lo conosciamo, mentre Remco qua può davvero stupirci: aveva e forse ha ancora margine di crescita, è il terreno dove lo misureremo per ciò che è». E lo spunto veloce? «Forse Roglic ha qualcosa in più. Remco ha la sparata, l’allungo ma Roglic in volata ristretta sa come giocarsi le sue carte». La sfida è già iniziata.

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