SAN DIEGO (California) - Siamo arrivati a metà della 121ma edizione dello US Open. In testa l'inglese Richard Bland, con un totale di 137 (-5), e l'americano Russell Henley, già protagonista nel primo round. Al Torrey Pines (South Course, par 71) di La Jolla, grande prova per Guido Migliozzi. Al debutto assoluto in un Major, il vicentino è infatti risalito dalla 24/a alla 10/a posizione e, con uno score di 141 (71 70, -1), è adesso a soli 4 colpi dai due leader. Calano invece i fratelli Molinari: Francesco, terzo dopo 18 buche, è ora 30/o con 144 (68 76, +2) al fianco, tra gli altri, di Dustin Johnson (numero 1 mondiale) e Phil Mickelson (risalito dalla 96/a piazza) che in California, dov'è nato e cresciuto, insegue il Grande Slam; Edoardo Molinari è invece 58/o con 146 (70 76, +4). L'Italgolf cala comunque il tris e porta tutti i suoi interpreti alla fase finale dello US Open.
In testa Bland ed Henley
All'età 48 anni Bland è il più anziano golfista co-leader dello US Open. Un avvenimento che s'è concretizzato anche grazie al bogey (l'unico della sua giornata) finale in cui è inciampato l'altro attuale capolista Henley. Secondo nel 2020, l'americano Matthew Wolff è invece 3/o con 138 (-4) al fianco del sudafricano Louis Oosthuizen. Ottima prova anche per Jon Rahm. Lo spagnolo, favorito della vigilia e alla ricerca del primo trionfo in un Major, è 5/o con 139 (-3). Stesso score per Bubba Watson. Risale pure Bryson DeChambeau. Il californiano, campione in carica, è passato dalla 61/a alla 13/a posizione con 142 (par). Al suo fianco anche altri tre americani di punta: Justin Thomas, Collin Morikawa e Brooks Koepka (vincitore nel 2017 e 2018). E' invece 21/o con 143 (+1) Rory McIlroy (a segno nel 2011). Passo indietro per il giapponese Hideki Matsuyama (re quest'anno del The Masters), da 5/o a 41/o con 145 (+3). Sono invece usciti al taglio, tra gli altri, Will Zalatoris (149, +7), runner up al The Masters 2021 e Justin Rose (155, +13), medaglia d'oro ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. E' stato costretto al ritiro, per un problema ad un occhio, il norvegese Viktor Hovland.