Ryder Cup a Roma, Montali: "Ci sarà un prima e un dopo"

L'intervista del direttore generale del progetto: obiettivi, eredità e tanto altro

Si è conclusa la Ryder Cup 2023. L'evento ha portato nella capitale 300 mila spettatori e incassi previsti per oltre 500 milioni. Gian Paolo Montali, direttore generale del progetto Ryder Cup 2023, ospite a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, ha tirato le somme al termine del torneo: "Ho scoperto cos'è la Ryder Cup dopo sette anni di duro lavoro, tutto poi concentrato in questa settimana di gare".

Montali, la Ryder Cup come evento mediatico

"Dal punto di vista mediatico, è il terzo evento per importanza al mondo, dopo l'Olimpiade e la finale di mondiale di calcio", afferma Montali, che ha poi parlato della sfida che si era imposto prima di iniziare il progetto: "Per un Paese come il nostro, che non ha un profilo golfistico, parlare di Ryder Cup fino a qualche anno fa era veramente una chimera, era come convincere le persone che sarebbe arrivato a Roma un evento del quale nessuno riusciva a capire la grandezza".

Montali e l'ingresso del golf nelle case degli italiani

"È un progetto che va oltre la gara sportiva in sé e che prevede la crescita e lo sviluppo del golf nel nostro paese, con una serie di ricadute, dal punto di vista sportivo, economico, infrastrutturale, sportivo - ha aggiunto l'ex ct dell'Italvolley - Sono veramente molto fiero e orgoglioso di aver fatto capire cos'è la Ryder Cup e soprattutto d'aver fatto entrare il golf nelle case degli italiani".

Il grande obiettivo di Montali e del Governo

"La Ryder Cup 2023 a Roma la definirei come le colonne d'Ercole", aggiunge Montali, che evidenzia poi due macro temi: "Il primo riguarda i grandi eventi sportivi, ci sarà un prima e un dopo la Ryder Cup. È stato un vero e proprio show, abbiamo costruito una città dentro un campo da golf. Tutti i prossimi eventi sportivi avranno la Ryder Cup come punto di riferimento. Il secondo, invece, riguarda il mondo del golf. L'obiettivo che ci eravamo fissati col governo italiano era quello di cambiare la visione del golf in Italia, farlo diventare come uno dei paesi nordeuropei dove il golf è uno sport alla portata di tutti, con le sue qualità e i suoi valori".

Le eredità lasciate dalla Ryder Cup 2023

"Le eredità le vedremo da oggi in avanti: c'è una legacy infrastrutturale, perché la Ryder Cup ha cambiato il volto di Roma nel quadrante nord-est, rifacendo strade e sbloccando la Tiburtina, una via da 15 anni ferma. Cambierà la qualità della vita delle persone in quel quadrante, quindi c'è un impatto anche nel sociale. Poi la legacy economica: la Ryder Cup porterà in questi dodici anni, fino al 2027, un indotto tra i 500 milioni e un miliardo". C'è poi l'eredità sportiva, quella a cui Montali e tutta la Federazione tengono di più: "Attraverso la Ryder Cup, la FederGolf vuole creare nuove generazioni di giocatori ispirati a questa manifestazione. Infine, il turismo golfistico: il Marco Simone diventerà meta di pellegrinaggio laico nel tempo".

La vittoria del Team Europa e il gesto degli americani

L'evento si è concluso con la vittoria del Team Europa: "La squadra americana - ricorda Montali - era nettamente favorita, però la carta non va in campo. Sono stati bravissimi i cinque capitani, tra cui i due fratelli Molinari, a creare la giusta alchimia nella squadra. Ogni buca sembrava uno stadio di calcio, con tifo contro e tifo a favore. E, alla fine, la squadra americana è rimasta sul campo per la premiazione ed è andata a omaggiare tutti i singoli giocatori europei. Un terzo tempo sul modello rugby, che credo abbia fatto molto piacere anche al pubblico", ha concluso il direttore generale della Ryder Cup 2023.

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