Taddeucci argento nella 3 km. Paltrinieri giù dal podio: "Non è la mia gara"

Terza medaglia per la fiorentina ai Mondiali di Singapore: "Sembravo rassegnata". Stanotte la staffetta mista 4×1500

Terzo argento consecutivo per Ginevra Taddeucci ai Mondiali di Sentosa, stavolta nell'inedita 3 km sprint knock out. La 28enne fiorentina, già bronzo olimpico nella Senna e seconda in questo mondiale sia nella 10 km che nella 5 km, sorprende ancora per resistenza, mentalità e razionalità risolvendo la una gara con un colpo di genio nel finale. Le atlete nelle retrovie si marcano a vicenda, l'azzurra legge perfettamente la situazione ed esce dalla sinistra come una palla di cannone bruciando tutte tranne la vincitrice Ichika Kajimoto, che aveva anticipato lo scatto dall'altra parte del campo gara. La giapponese, che aveva vinto la prova in Coppa del Mondo a Setubal, tocca in 6'19"9 con due secondi di vantaggio. Terza l'ungherese Bettina Fabian (6'23"1) ex aequo con l'australiana Moesha Johnson, oro nella 5 e nella 10 km. Fuori in semifinale l'altra debuttante Antonietta Cesarano, comunque autrice di una buona prestazione.

Taddeucci soddisfatta a fine gara

"Neanche io avrei immaginato di valere il podio. Ero rassegnata al quinto posto, davanti si sono picchiate, ho visto il buco, ne ho approfittato e improvvisamente la gara si è trasformata in un 50 stile libero. Ho messo le gambe e andavo alla grande. Paradossalmente mi sentivo peggio nei primi 1500. Il mio allenatore Giovanni Pistelli mi diceva che ero veloce negli allenamenti, che quasi pensavo avessi perso la soglia. Invece è andato tutto alla grande", - ammette Taddeucci, prima italiana a conquistare tre medaglie individuali in un'edizione iridata. "Appena uscita, sono andata da Gregorio Paltrinieri per dirgli che sono in vantaggio 3-2 - svela l'azzurra tesserata per Fiamme Oro e Canottieri Napoli - Questa gara l'ho presa molto alla leggera, poi negli ultimi cinquecento metri sono successe cose incredibili. La medaglia è per tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno: al mio ragazzo Matteo Furlan che a 36 anni ancora mi aiuta in allenamento, al tecnico, allo staff, società, federazione e alla famiglia".

Le parole del tecnico Pistelli e la crescita di Cesarano

Felicemente stordito anche il suo impassibile tecnico Giovanni Pistelli, secondo cui "la medaglia era inimmaginabile. Non era la gara di Ginevra, ma i dati che avevamo dal collegiale dimostravano una maggiore attitudine alla velocità. Ginevra è in un momento di forma eccellente, è stata brava ed intelligente. La prima boa era decisiva e lei è uscita bene al quarto posto. Poi in fondo ha compiuto una magia, ha avuto la lucidità per staccarsi dalla ressa, a un certo punto sembrava andasse al doppio della velocità degli altri".
Un primo step verso una carriera da fondista invece per Antonietta Cesarano. La ventiduenne napoletana, allenata a Caserta da Andrea Sabino, chiude il primo Mondiale in semifinale dopo il buon quinto posto europeo. "Ho avuto l'opportunità di allenarmi con la Taddeucci che è un treno - racconta l'atleta tesserata per Fiamme Oro e Time Limit - Faccio fatica nelle boe. Sono ancora acerba tatticamente ma contenta di questa esperienza, senza nascondere che speravo di entrare in finale. Mi piace quest'ambiente e voglio continuare a migliorare".

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La gara maschile: vince Wellbrock

Nella gara maschile domina il tedesco Florian Wellbrock che piazza la tripletta d'oro (dopo la 5 e la 10 chilometri) vincendo in 5'46"0. E' stata una finale diversa rispetto a quella femminile, con Gregorio Paltrinieri intrappolato dopo la partenza ed in grado di scalare posizioni fino al quarto posto in 5'58"9. Argento in 5'47"7 per l'ungherese David Betlehem, bronzo olimpico ed europeo della specialità. Seconda medaglia per il francese Marc Antoine Olivier, allenato da Fabrizio Antonelli al centro federale di Ostia, che chiude terzo, come nella 5 chilometri, in 5'51"1. "E' stata una gara dura, quella che meno si addice alle mie caratteristiche - spiega Paltrinieri, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto - Se ci fossero 500 metri senza boe potrei anche essere più competitivo, con tre boe diventa difficile recuperare chi parte meglio perché è un continuo stop and go. Wellbrock e Betlehem hanno sfruttato partenza e subacquea, si sono piazzati avanti e nessuno è riuscito ad avvicinarli.

Paltrinieri traccia un bilancio

"Io ho provato ad assumere una posizione laterale per non prendere botte, ma comunque non sono riuscito a risalire abbastanza dall'ottavo posto della prima boa. Quarto agli europei, quarto ai mondiali, sono due buone prestazioni considerato che non è la mia gara", ha spiegato il 30enne italiano. Sul dito fratturato: "Mi ha fatto meno male, è stato fasciato col nastro per evitare che perdessi il tape come accaduto ieri nel primo giro. Certo, sarebbe stato meglio nuotare la staffetta oggi. Saremmo tutti meno affaticati, ma ce la giocheremo alla grande. Prevedo cinque squadre per tre posti: la Germania, l'Australia, l'Ungheria e la Francia oltre noi, che siamo i vicecampioni in carica", conclude il capitano imolese, che mette nel mirino la 19esima medaglia mondiale nella staffetta mista 4×1500, in programma questa notte alle 2 ora italiana.

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Il rimpianto per Diodato

Eliminato Matteo Diodato, che prima vince le batterie, poi resta invischiato nelle semfinali uscendo dai primi dieci. "I 1500 sono andati bene, sono partito forte ed il ritmo non era impossibile, ho avvicinato Paltrinieri e mi sono sentito al sicuro - racconta il 22enne beneventano che si allena con Stefano Franceschi per il Livorno Aquatics - Nei 1000 metri ho cercato di mettermi a sinistra, ma sono arrivato largo a tutte le boe e sono stato superato da molti atleti". Diodato spera di nuotare anche nella staffetta che chiuderà questo mondiale, ma dovrà battere la concorrenza tra gli altri di Marcello Guidi. L'altro posto, per quanto riguarda il maschile, sarà ovviamente di Paltrinieri. Gli azzurri sono campioni in carica in virtù dell'oro conquistato due anni fa a Fukuoka.

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Terzo argento consecutivo per Ginevra Taddeucci ai Mondiali di Sentosa, stavolta nell'inedita 3 km sprint knock out. La 28enne fiorentina, già bronzo olimpico nella Senna e seconda in questo mondiale sia nella 10 km che nella 5 km, sorprende ancora per resistenza, mentalità e razionalità risolvendo la una gara con un colpo di genio nel finale. Le atlete nelle retrovie si marcano a vicenda, l'azzurra legge perfettamente la situazione ed esce dalla sinistra come una palla di cannone bruciando tutte tranne la vincitrice Ichika Kajimoto, che aveva anticipato lo scatto dall'altra parte del campo gara. La giapponese, che aveva vinto la prova in Coppa del Mondo a Setubal, tocca in 6'19"9 con due secondi di vantaggio. Terza l'ungherese Bettina Fabian (6'23"1) ex aequo con l'australiana Moesha Johnson, oro nella 5 e nella 10 km. Fuori in semifinale l'altra debuttante Antonietta Cesarano, comunque autrice di una buona prestazione.

Taddeucci soddisfatta a fine gara

"Neanche io avrei immaginato di valere il podio. Ero rassegnata al quinto posto, davanti si sono picchiate, ho visto il buco, ne ho approfittato e improvvisamente la gara si è trasformata in un 50 stile libero. Ho messo le gambe e andavo alla grande. Paradossalmente mi sentivo peggio nei primi 1500. Il mio allenatore Giovanni Pistelli mi diceva che ero veloce negli allenamenti, che quasi pensavo avessi perso la soglia. Invece è andato tutto alla grande", - ammette Taddeucci, prima italiana a conquistare tre medaglie individuali in un'edizione iridata. "Appena uscita, sono andata da Gregorio Paltrinieri per dirgli che sono in vantaggio 3-2 - svela l'azzurra tesserata per Fiamme Oro e Canottieri Napoli - Questa gara l'ho presa molto alla leggera, poi negli ultimi cinquecento metri sono successe cose incredibili. La medaglia è per tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno: al mio ragazzo Matteo Furlan che a 36 anni ancora mi aiuta in allenamento, al tecnico, allo staff, società, federazione e alla famiglia".

Le parole del tecnico Pistelli e la crescita di Cesarano

Felicemente stordito anche il suo impassibile tecnico Giovanni Pistelli, secondo cui "la medaglia era inimmaginabile. Non era la gara di Ginevra, ma i dati che avevamo dal collegiale dimostravano una maggiore attitudine alla velocità. Ginevra è in un momento di forma eccellente, è stata brava ed intelligente. La prima boa era decisiva e lei è uscita bene al quarto posto. Poi in fondo ha compiuto una magia, ha avuto la lucidità per staccarsi dalla ressa, a un certo punto sembrava andasse al doppio della velocità degli altri".
Un primo step verso una carriera da fondista invece per Antonietta Cesarano. La ventiduenne napoletana, allenata a Caserta da Andrea Sabino, chiude il primo Mondiale in semifinale dopo il buon quinto posto europeo. "Ho avuto l'opportunità di allenarmi con la Taddeucci che è un treno - racconta l'atleta tesserata per Fiamme Oro e Time Limit - Faccio fatica nelle boe. Sono ancora acerba tatticamente ma contenta di questa esperienza, senza nascondere che speravo di entrare in finale. Mi piace quest'ambiente e voglio continuare a migliorare".

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