Leotta: "Amo il padel perchè è uno sport social"

La giornalista siciliana ha iniziato a praticare questa disciplina nel lontano 2016. Dopo anni da semplice giocatrice ha deciso di investire, oggi infatti è socia del Padel Palace a Milano
Leotta: "Amo il padel perchè è uno sport social"

Conduttrice televisiva e radiofonica, punta di diamante di DAZN per il campionato di Serie A e di Radio 105, la carriera di Diletta Leotta è senza dubbio una strada in ascesa che l'ha portata in questi anni a passare velocemente dalle tv locali ai maggiori broadcaster internazionali, sempre con la passione per lo sport in primo piano. Una passione che si estende oltre il calcio, dove la vediamo protagonista sia a bordo-campo durante i big match della Serie A che nei programmi spin-off da lei condotti sempre su DAZN. Infatti, la giornalista sportiva è una grande appassionata di padel, uno sport che ha conosciuto quando in Italia ben pochi sapevano cosa fosse una “pala”.

Diletta, quando hai iniziato a giocare a padel e come hai scoperto questo sport?

«Ho giocato per la prima volta nel 2016 insieme ai miei ex colleghi Gianluigi Bagnulo e Riccardo Trevisani. Mi ero trasferita da poco a Milano. Mi sono divertita sin da subito, ho prati- cato tennis quando ero più piccola quindi in alcuni movimenti ero avvantaggiata».

Quali sono le differenze tra tennis e padel?

«Il tennis è meno social. Nel padel passano le ore e non te ne accorgi, mi diverto tantissimo, è uno sport di gruppo che amplifica la socialità ed è soprattutto molto tattico. A tennis quando la partita non andava nel verso giusto, perdevo facilmente la testa!».

Sei stata una delle pioniere di questo sport, avendolo praticato già nel 2016. A distanza di 7 anni di aspettavi questa crescita che vede l'Italia uno dei Paesi con il maggior tasso di crescita per numero di campi, strutture e praticanti?

«Sì me lo aspettavo, in Spagna è uno degli sport più praticati, ci sono campi da padel ovunque. Era facile intuire che esplodesse in Italia, me ne sono resa conto subito. Anche in Sicilia, terra dove sono nata, stanno nascendo tanti centri e tanti ancora ne servirebbero in tutto il Paese. So che il padel è molto praticato da ex calciatori, non ci ho ancora giocato insieme anche se tra i più bravi mi dicono ci sia Marcolin. Sport olimpico? Me lo auguro, sta crescendo tantissimo anche a livello mediatico, con molte televisioni che stanno investendo per trasmettere le partite».

Da giocatrice ad imprenditrice. Oggi sei socia del Padel Palace: come è nata l'idea di investire sui campi da padel?

«È nata dai soci meravigliosi che mi affiancano in questo progetto, sono super appassionati di padel e sport. Junior Cally credo che diventerà a breve campione italiano per quanto è bravo, Max Giusti ha già un'attività sportiva a Roma molto importante, dove si prodiga tanto anche a livello sociale. Chef Alessandro Borghese ci permetterà di mangiare sano, per tenere il giusto equilibrio con il fisico. Nei prossimi mesi, con Alessandro apriremo un bistrot all'interno del Circolo, che aggiungerà un quid ulteriore per i nostri clienti. Infine, tra i soci c'è Gabriele Corsi, grande appassionato. Mi piace investire nello sport, in questo caso è stato semplice per me accettare questa proposta».

Dal padel finiamo al calcio. Escluso il Napoli, la lotta per un posto in Champions League è molto serrata quest'anno. Vedi qualche squadra favorita per la zona Champions?

«Mi aspettavo un campionato imprevedibile per via della lunga sosta ma non così per la zona Champions, è una lotta divertente dove ci sono tante squadre nello spazio di pochissimi punti. È veramente difficile fare un pronostico e credo che conosceremo soltanto all'ultima giornata le squadre che arriveranno nei primi posti quattro posti valevoli per la Champions League».

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