Sei Nazioni, Innocenti: "Non siamo soddisfatti, mi aspettavo due vittorie"

Il presidente ha espresso tutta la sua delusione per non aver raggiunto l'obiettivo. Il ct Crowley: "Bel gioco dopo anni di rugby piatto, adesso ci focalizzeremo sui risultati"
Sei Nazioni, Innocenti: "Non siamo soddisfatti, mi aspettavo due vittorie"© Getty Images

"Non siamo soddisfatti". A chiusura del Sei Nazioni con l'ennesimo cucchiaio di legno, l'Italia del rugby fa il bilancio del torneo concluso da poco con le parole di sincera delusione del suo presidente, Marzio Innocenti, ma anche con l'ottimismo del ct, Crowley, e le prospettive di un gruppo che ha un futuro davanti. In una densa conferenza all'Olimpico di Roma, sono stati toccati i punti principali dell'ultimo torneo: il bel gioco espresso, la frustrazione per l'assenza di vittorie, e le tante possibilità di crescita di un gruppo giovane. Dopo aver ricordato l'ex mediano di mischia azzurro degli anni Settanta appena scomparso, Ennio Ponzi, prende la parola il presidente della Fir, Marzio Innocenti: "Non siamo soddisfatti: ci eravamo posti un obiettivo raggiungibile, ossia vincere due partite, e non l'abbiamo raggiunto". In un torneo in cui è stata "all'altezza degli avversari", l'Italia non ha vinto neanche la gara col Galles, "in cui era evidente che fossimo i migliori in campo". Giocatori e tecnici devono imparare a vincere un certo tipo di partite, sottolinea Innocenti, "senza mai dimenticare che al Sei Nazioni affrontiamo squadre che si trovano tra le prime 10 al mondo. I ragazzi hanno giocato un rugby bello, a volte molto rischioso: questa squadra ha un futuro". Per quanto riguarda il torneo Under 20, le aspettative sono state ripagate, "anche se si poteva fare qualcosa in più", prosegue Innocenti. "L'U20 tuttavia ci serve per misurare lo stato di salute del nostro movimento e per capire quanti giovani possono diventare internazionali con l'Italia maggiore". Se tutto andrà come deve andare, nel giro di 2-3 anni, "possiamo arrivare ad avere quegli 80 elementi da Nazionale con cui provare a entrare tra le prime 10 squadre al mondo". L'impatto del Sei Nazioni è stato positivo a livello economico: "Nelle tre partite casalinghe siamo tornati ai numeri pre-Covid: 154mila spettatori complessivi, col 34 per cento di pubblico femminile"

Le parole del ct Crowley: "C'è frustrazione, miglioreremo i risultati"

Nessuno meglio del ct, Kieran Crowley, conosce la rosa della Nazionale. "Negli ultimi sedici mesi abbiamo fatto grandi passi in avanti, introducendo 23 nuovi giocatori e creando una nostra identità di gioco" spiega il coah neozelandese, che poi si sofferma sullo stile 'rischioso' adottato dai suoi: "L'Italia era da anni nella stessa posizione del ranking, perciò abbiamo adattato un gioco diverso, che sia una fonte di intrattenimento per il pubblico dopo anni di rugby piatto. C'è frustrazione per non aver raggiunto i nostri obiettivi, adesso ci focalizzeremo per concretizzare risultati". In ogni caso, per il ct il Sei Nazioni 2023 è stato "il migliore degli ultimi dieci anni", aggiungendo che in vista della Coppa del Mondo in Francia "non ci saranno aggiunte al gruppo".

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