Rugby, l'Italia va a fondo: palla a Quesada

È una squadra spenta e fallosa quella che subisce lo tsunami francese. Al prossimo ct il compito di trovare soluzioni
Rugby, l'Italia va a fondo: palla a Quesada© EPA

Il rugby è un sillogismo: se sei il più forte vinci sempre. L’imprevedibile è l’eccezione che conferma la regola, soprattutto in un mondiale dove le gerarchie di uno sport ancorato a culture, popoli e tradizioni vengono cristallizzate. All’Italia si chiedeva ieri sera, nella decisiva partita del Girone A della Rugby World Cup transalpina, l’imprevedibile: stravolgere l’ordine precostituito, cancellare la brutalizzazione subita una settimana prima, sempre a Lione, dalla Nuova Zelanda (96-17) e prendersi i quarti di finale iridati battendo la Francia, vincitrice 27-13 sugli All Blacks nel match inaugurale della manifestazione. Impossible is nothing ma c’è un limite a tutto, specie quando a contendere lo scalpo del passaggio del turno alla seconda potenza del ranking è un’Italia ammaccata nel morale, rassegnata, priva per infortunio di alcuni pilastri della mischia (Lamb, Nicotera e Fischetti) e inutilmente stravolta nei trequarti dal ct Crowley, all’ultima recita prima di cedere la tolda di comando all’argentino Quesada. 

Italia battuta nettamente dalla Francia: il racconto

Questa Italia spenta e fallosa è stata travolta dallo tsunami bleus, un energy drink di intensità, possesso, manualità da giocolieri, calci disegnati da piedi fatati, dominio negli avanti per potenza e velocità di esecuzione, trequarti champagne che pettinano il campo con eleganza. La flebile resistenza italica è durata un quarto d’ora. Il tempo per la feroce Francia di Galthiè di scatenare l’inferno. La cronaca. Meta di Penaud dopo 1’40” su azione multifase (scelta disastrosa dei nostri di non contendere l’ovale ma di schierarsi in linea senza avanzare e permettendo ai bleus di muoversi in scioltezza); meta di Bielle-Biarrey al 14’ servito da un calcetto di Penaud; terza meta francese al 22’ su fraseggio tra Jalibert e Penaud con Ramos che aggiunge 5 punti al suo score di cecchino infallibile dalla piazzola: 24-0. La partita, nell’orgiastico Groupama Stadium di Lione, è già ai titoli di coda: Francia ai quarti, noi a casa. Prima dell’intervallo Jalibert apre al piede per Penaud che dileggia la sfasata difesa azzurra. Neanche la fortuna ci assiste. La meta di Ferrari al 33’ è annullata per placcaggio alto. Nella ripresa, altre 4 mete francesi e quella inutile di Zuliani. Il 60-7 è un’altra severa lezione per gli azzurri.  

Francia-Italia 60-7 (31-0) 
MARCATORI: 2’ m. Penaud tr. Ramos; 7’ c.p. Ramos; 14’ m. Bielle-Biarrey tr. Ramos; 22’ m. Ramos tr. Ramos; 37’ m. Penaud tr. Ramos; 48’ m. Jalibert tr. Ramos; 54’ m. Mauvaka tr. Ramos; 63’ m. Moefana tr. Jaminet; 70’ m. Zuliani tr. Allan; 76’ m. Moefana; 80’ c.p. Jaminet.
 
FRANCIA: Ramos (60’ Jaminet), Penaud, Fickou (61’ Moefana), Danty, Bielle-Biarrey, Jalibert, Lucu (55’ Couilloud), Alldritt, Ollivon (55’ Cros), Jelonch, Flament (45’ Taofifenua), Woki, Atonio (45’ Aldegheri), Mauvaka (55’ Bourgarit), Baille (55’ Wardi). 

ITALIA: Capuozzo (30’ Pani), Bruno (52’ Morisi), Brex, Garbisi, Ioane, Allan, Varney (44’ Fusco), 8 L. Cannone, Lamaro (44’ Zuliani), Negri, Ruzza, 4 N. Cannone (56’ Sisi), 3 Ceccarelli (56’ Riccioni), 2 Faiva (60’ Manfredi), e Ferrari (60’ Zani). 

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