Rugby, finale Mondiale: “All Blacks favoriti, però…”

L’azzurro Padovani analizza la gara di stasera: «Il loro gioco è imprevedibile, ma il Sud Africa è una macchina da guerra con una grande mischia»
Rugby, finale Mondiale: “All Blacks favoriti, però…”© EPA

Chi ha vissuto tutto il Mondiale (in tv) che questa sera si chiude con il più classico dei match: Sudafrica – Nuova Zelanda, è l’azzurro Edoardo Padovani autore di una meta storica per l’Italia. Match del 19 marzo dello scorso anno: Galles-Italia (Sei Nazioni). A un minuto dalla fine, slalom di Capuozzo, palla a Padovani che schiaccia in mezzo ai pali. Tempo rosso. Garbisi trasforma: 22-21 per gli azzurri. Edoardo Padovani (ala), punto di forza della nazionale, al primo raduno in vista dei mondiali si infortuna. «Lesione ai legamenti collaterali di 3º grado, intervento chirurgico, tre mesi di stop». Così ci ricorda il 30enne veneziano che vanta 44 caps con la maglia azzurra.

Come ha vissuto il Mondiale?

«Purtroppo, seguendolo in televisione, cercando di non soffrire troppo, sperando di tornare in campo il prima possibile in forma».

Dopo due partite vinte si attendeva delle sconfitte con un passivo così pesante?

«Intanto con l’Uruguay non è stata facile, già a Parma nel test match di novembre (2020) ci avevano messo in difficoltà. Tornando alle partite contro gli All Blacks e Francia, onestamente speravo meglio, ma ogni sconfitta ci insegna qualcosa. Con gli All Blacks volevamo dare un segnale, ma loro ci hanno studiato, hanno schierato la formazione migliore. Ci hanno sotterrato. Lo dico apertamente Io sono un tifoso dei “tuttineri”. È una squadra che non va mai fuori moda, anche se nel corso dell’anno qualche battuta d’arresto l’ha avuta. Non hanno uno stile di gioco predefinito. Sono fantastici, imprevedibili. Il Sudafrica, invece, è una macchina da guerra, molto forti fisicamente, nel novembre di un anno fa a Genova li abbiamo tenuti in scacco per il primo tempo, poi hanno dilagato. Hanno nel pacchetto di mischia una delle armi migliori. Spero ovviamente in un successo degli All Blacks, anche perché li vedo favoriti».

La partita più bella di questo mondiale?

«Nuova Zelanda-Irlanda».
 
Per chi tifava?

«Era come chiedere a un bambino se vuole più bene alla mamma o al papà. Ho sperato ad un certo punto che vincesse l’Irlanda, poi avete visto com’è andata».
 
Se ne va Crowley, arriva Quesada come ct della nazionale.

«Crowley l’ho avuto come tecnico a Treviso, l’ho apprezzato, Quesada non lo conosco».

È ritornato in campo con Benetton, punta a un rientro tra le fila azzurre, nel prossimo Sei Nazioni?

«Intanto, spero di fare un ottimo campionato, abbiamo un team fortissimo, il resto potrebbe arrivare di conseguenza. Intanto stasera voglio assistere a un gran Mondiale».

È la partita della storia. Sud Africa e Nuova Zelanda vantano tre Mondiali a testa. Il Sud Africa nelle prime due edizioni non ha preso parte a causa dell’apartheid. La prima vittoria degli Springbok nel ’95 nella celeberrima partita giocata all’Ellis Park di Johannesburg, vinta dai “Bok” per 15-12 dopo i tempi supplementari, senza nessuna meta. Storico il momento quando il presidente Nelson Mandela porse la Coppa nelle mani del capitano Francois Pienaar. Il Sudafrica giocò con un solo atleta di pelle nera William Chester, ora il capitano è il nero Syva Kolisi.

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