Gigantissima Brignone, una bufera di coraggio

Tra neve e vento, Federica demolisce tutte: è la 23ª vittoria, la decima nella specialità
Gigantissima Brignone, una bufera di coraggio© Getty Images

TORINO - Non dovevano dirle che è la più “vecchia” vincitrice di gigante in Coppa del Mondo, perché come ogni tigre che si rispetti diventa ancora più pericolosa. Tanto più dopo una manche caratterizzata da un errore (quello sì gigante) nel passaggio chiave della Flying Miles di Trembland che sembrava averla già messa fuori dai giochi che contano nella gara bis-canadese, con distacchi che ondeggiavano intorno al secondo dal trio della meraviglia Vlhova, Shiffrin, Gut-Berhami. Impresa impossibile? Non per Federica Brignone. L’highlander dello sci, sesta dopo la prima hit, si esalta in una bufera crescente di vento e neve che rattrappiva anche le più coraggiose (vedi Sofia Goggia, comunque definitivamente centrata nella specialità). Zero remore, full gas anche in curve rese cieche dalla tormenta. Coraggio e carvate.

Brignone, lezione di atteggiamento

Tigre Fede, insomma. Tutte annichilite. Anche Marta Bassino, che dai piedi di un podio virtuale si ritrova ottava e di nuovo alle prese con una giornata a metà. Ma soprattutto Gut-Berhami, Shiffrin e Vlhova, con la slovacca a scivolare fuori dalla top-3 e la svizzera ancora premiata dai centesimi (6, nei confronti dell’amenicana) per un secondo posto che le permette di mantenere la leadership della specialità, ma per appena 5 punti dall’azzurra al primo bis consecutivo della carriera che le vale la vittoria numero 23 (e un nuovo sorpasso sulla Goggia), la 10ª in gigante. «Questo giro sono veramente orgoliosa di me stessa, perché non si vedeva nulla - esulta la 33enne valdostana -. Con mio fratello Davide (l’allenatore che la segue direttamente, ndr) ci siamo detti che nell’ultimo mese abbiamo trovato spesso queste condizioni, che dovevo farmi trovare pronta. Così sono uscita dal cancelletto con la rabbia giusta. Evidentemente avevo il sole dentro di me. Il coraggio in queste condizioni è molto importante e al tempo stesso avere coscienza di quello che si sta facendo e pensare a come sciare, perché non vedi per terra. Occorre lavorare molto con la sensibilità, ricordare dove ti trovi in pista e anche se il tuo corpo può bloccarsi, devi cercare di andare controvoglia».

Una lezione di atteggiamento prim’ancora che di tecnica. E una miccia per tutta la squadra, a partire da Sofia Goggia, che da venerdì ritroverà finalmente la sua velocità a St.Moritz. Casa Gut-Berhami. E con due superG, terreno molto amato da Federida. Sì, ci sarà da divertirsi. 

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