Vi ricordate la pecora Dolly? Gli scienziati: "Ci chiamano per clonare i morti”

Arrivano scioccanti retroscena a 25 anni dalla nascita del primo mammifero tramite clonazione
Vi ricordate la pecora Dolly? Gli scienziati: "Ci chiamano per clonare i morti”

Era il 5 luglio del 1996 quando venne alla luce Dolly. La pecora fu il primo mammifero clonato da un altro mammifero adulto, cioè il primo nato esattamente identico a un altro già vivente. Il fatto suscitò molto scalpore e accese le proteste di animalisti e religiosi, che accusarono gli scienziati scozzesi di aver “giocato a fare Dio”. Dolly venne abbattuta il 14 febbraio del 2003. Oggi i resti impagliati di Dolly sono esposti al Royal Museum di Edimburgo. A distanza di 25 anni, però, il Dr. Ron James, ex direttore della PPL Therapeutics, l’azienda che ha contribuito alla creazione di Dolly, ha rivelato un retroscena nel documentario "Dolly: the sheep that changed the world”, in onda su BBC. Molte persone si sono rivolte a lui per riportare in vita tramite clonazione i loro cari che erano venuti a mancare, come il caso di un ragazzo, che perse tragicamente la fidanzata a pochi giorni dalle nozze.

Clonare i morti? “In teoria si può”

Abbiamo ricevuto la lettera di un ragazzo, la cui fidanzata era morta un paio di settimane prima del matrimonio, che ci chiedeva: potete clonarla? Gli ho risposto che teoricamente sarebbe stato possibile, ma che si sarebbe ritrovato con una bambina di 18 o 20 anni più giovane dell’età che aveva la sua ragazza”, ha dichiarato James. Il processo poi sarebbe tutt'altro che facile e scontato: servirebbero almeno centinaia di embrioni per ottenere un clone umano. Poi tali embrioni dovrebbero essere impiantati nell’utero di una madre surrogata, con scarse possibilità di portare a termine la gravidanza. Dolly infatti è nata dopo ben 277 tentativi e nel corso della sua breve vita non godette di buona salute.

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