Omicron: per quanto tempo si rimane positivi e quando si è contagiosi

Scopri cosa è emerso dagli ultimi studi sulla variante del Covid-19 nata in Sudafrica lo scorso autunno
Omicron: per quanto tempo si rimane positivi e quando si è contagiosi© EPA

La variante Omicron ha messo in ginocchio l'Italia e il resto d'Europa. L'ultima mutazione del Covid-19 è ancora poco conosciuta agli esperti, che in questi mesi hanno condotto ricerche e studi a riguardo. Secondo gli ultimi report non è possibile stabilire una durata della positività. C’è chi rimane positivo per meno di una settimana e chi per un mese. Di certo ci sono dei fattori che influiscono. La durata è di solito proporzionale alla gravità della malattia, mentre persone asintomatiche o con pochi sintomi tendono a negativizzarsi prima. Inoltre, i vaccinati tendono a rimanere positivi per meno tempo rispetto ai non vaccinati.

Quando si è più contagiosi con Omicron

Stando ad alcune ricerche si è più contagiosi nei giorni in cui compaiono i sintomi. Nello specifico una ricerca statunitense pubblicata su Clinical Infectious Diseases e riferita al Coronavirus in generale ha sottolineato che l’infettività diminuisce col passare dei giorni. In media arriva a zero dopo circa 10 giorni nei pazienti con sintomi lievi o moderati, e dopo circa 15 in quelli più critici. In alcuni casi, però, si sono osservati positivi rimasti infetti anche fino a 20 giorni. Per uno studio giapponese, invece, il picco della contagiosità di Omicron avviene dopo 3-6 giorni dall'apparizione dei primi sintomi.

Più contagiosa ma meno grave

Diversi esperti concordano sul fatto che Omicron, sebbene più contagiosa di Delta, porti a forme meno gravi di Covid. A confermarlo anche lo studio dell'University of California di Berkeley: dal confronto dell'andamento dell'infezione “in diretta” su 2 gruppi di pazienti ammalatisi a dicembre con Omicron o Delta, emergerebbe un minor rischio di ricovero del 52%, d’intensiva del 74%, di morte del 91%. Pure nei bambini sotto i 5 anni, unica fascia di età per cui non è ancora disponibile il vaccino, Omicron sembra causare meno frequentemente forme aggressive di Covid.

I sintomi di Omicron

I sintomi tipici di Omicron sono: mal di testa, mal di schiena nella zona lombare, il naso che cola, la congestione, il mal di gola, gli starnuti, la sudorazione notturna, i dolori muscolari e la stanchezza. In più questa mutazione non sembra attaccare le basse vie respiratorie come succedeva in passato. Rispetto al virus originale con Omicron non si perde gusto e olfatto.

L'importanza della terza dose

Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet conferma che la terza dose di vaccino anti-Covid aumenta gli anticorpi che neutralizzano Omicron: dai test di laboratorio, condotti presso il Francis Crick Institute?e il National?Institute for Health Research (NIHR)?- UCLH Biomedical Research Centre, emerge che due dosi non sono sufficienti per questa variante. I livelli di anticorpi anti-Omicron sono 2,5 volte più alti dopo tre dosi rispetto a quelli indotti da due.

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