La nostra partita di solidarietà con l'Ucraina

La nostra partita di solidarietà con l'Ucraina© EPA

Una settimana fa, Marco Bonetto, inviato di Tuttosport, è volato a Iasi, confine romeno con la Moldavia. Sull’aereo messo a disposizione della Regione Piemonte dalla Fondazione Lavazza si sono imbarcati tredici bambini ucraini, pazienti dei reparti oncologici degli ospedali di Kiev e Odessa. Al prezzo di un viaggio massacrante e rischioso, fra bombardamenti e devastazioni, essi erano riusciti a raggiungere Iasi insieme con le loro mamme, altri cinque bimbi, il padre di uno di loro e un altro profugo. I racconti di piccoli e grandi scampati alla guerra, le sofferenze fisiche e morali che hanno patito sono stati un colpo al cuore. Dopo che la missione umanitaria del Piemonte e della Città della Salute di Torino è stata coronata dal successo, sono entrati in azione gli straordinari medici e paramedici dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, dove i bimbi sono stati subito ricoverati nel reparto di Oncologia Pediatrica. La tragedia che l’Ucraina vive a causa della criminale, barbara aggressione russa richiede atti concreti di sostegno a un popolo eroico. Ognuno deve fare la sua parte, ognuno deve giocare la sua partita di solidarietà.

Nel corso del tempo, Tuttosport, storico giornale torinese, piemontese e nazionale, è stato protagonista di numerose campagne di aiuto al prossimo perché l’altruismo e la generosità contraddistinguono anche chi ama, pratica, segue, racconta lo sport. Durante i giorni più bui della pandemia, abbiamo lanciato la sottoscrizione per l’ospedale Amedeo di Savoia, che ci ha permesso di assegnare anche borse di studio ai neolaureati e ai tirocinanti del nosocomio torinese, avamposto della lotta al Covid. Allo scoppio della guerra in Ucraina, il nostro giornale è subito sceso in campo al fianco di Save The Children, straordinaria organizzazione non governativa in prima linea nell’emergenza dei profughi più piccoli e più bisognosi di assistenza. Oggi, Tuttosport intraprende una nuova iniziativa «per curare il tumore, curare le ferite della guerra»: è questa la causale della nostra sottoscrizione il cui ricavato andrà a beneficio del Regina Margherita e dell’Unione Genitori Italiani di Torino, due eccellenze sabaude. Da oltre 40 anni, l’Ugi aiuta le famiglie dei bambini che lottano contro il cancro: «La malattia di un bambino rappresenta sempre un evento destabilizzante nell’equilibrio familiare, a cominciare dalla perdita della normalità che coinvolge mamma, papà , fratelli, a volte nonni. La malattia oncoematologica assume aspetti ancora più importanti e per diversi mesi la quotidianità del bambino o del ragazzo viene regolata dalle terapie e dai ricoveri. In questi momenti tutta la famiglia deve essere aiutata ad affrontare prove che hanno bisogno di coraggio e richiedono pesanti sacrifici». Coraggio e sacrifici ancora più grandi per i piccoli pazienti scampati agli orrori della guerra con le loro mamme. I volontari dell’Ugi sono al loro fianco. E noi e voi, cari Lettori, con loro.

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