Draghi chiama Putin per sbloccare il grano ucraino

Il presidente del Consiglio ha avuto un contatto telefonico con il leader russo per trovare una soluzione comune alla crisi alimentare
Draghi chiama Putin per sbloccare il grano ucraino

La crisi alimentare che sta affliggendo molti Paesi del mondo a causa della guerra tra Russia e Ucraina, ha spinto il premier italiano Mario Draghi a fare un tentativo, che potrebbe anche "finire nel nulla", ma che "andava fatto". Il presidente del Consiglio nella giornata di giovedì 26 maggio ha chiamato Vladimir Putin, con l'obiettivo di provare a sbloccare il grano che è oggi nei depositi in Ucraina. 

La conferenza stampa di Mario Draghi

L'allarme alimentare che si sta già registrando in alcuni Paesi africani è purtroppo "già presente avrà proporzioni gigantesche e conseguenze umanitarie terribili", ha sottolineato Draghi. A sorpresa l'inquilino di palazzo Chigi ha convocato nella serata di giovedì 26 maggio una conferenza stampa per mettere a verbale la "disponibilità" registrata nel corso del confronto con il presidente russo e chiama anche Volodymyr Zelensky a una possibile intesa. "Putin mi ha detto che i porti" sul Mar Nero "sono bloccati, perché sono stati minati dagli ucraini. Naturalmente, sono stati minati dagli ucraini per impedire alle navi russe di attaccare l'Ucraina".

Sminare i porti per far passare il grano

Il premier poi ha proseguito dicendo: "Quindi, dico che la collaborazione deve essere da una parte quella di sminare questi porti, dall'altra quella di garantire che non avvengano attacchi durante il periodo di sminamento". Mentre Putin ha chiesto una revoca delle sanzioni, Draghi ha registrato "una disponibilità" da parte del leader del Cremlino "a procedere in questa direzione. A conclusione il premier ha detto: "Per cui io ho terminato dicendo che dovrò chiamare il presidente Zelensky e vedere se c'è un'analoga disponibilità a procedere in questa direzione".

Nessun ottimismo circa la pace

Draghi, però, pur registrando queste aperture, non è ottimista per quel che riguarda una possibile tregua. "Nessuno spiraglio di pace", ha risposto a chi gli ha chiesto se ha visto dei cambiamenti nell'atteggiamento di Putin rispetto all'ultima telefonata tra i due. Tramite l'agenzia Tass, si è appreso il report del colloquio che arriva dal Cremlino che riferisce che sul tavolo c'è stato anche il dossier gas. Putin "ha confermato che la Russia è determinata a continuare a garantire forniture ininterrotte di gas all'Italia". 

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