La Cina ammette gli errori iniziali nell'emergenza Coronavirus

Il ministro della Salute Li Bin fa mea culpa: "Abbiamo ancora dei limiti nei principali schemi di prevenzione e controllo"
La Cina ammette gli errori iniziali nell'emergenza Coronavirus© EPA

PECHINO (Cina) - Prime ammissioni da parte della Cina per gli errori commessi nella gestione iniziale dell'emergenza Coronavirus, iniziata al livello mondiale proprio nel paese asiatico. Li Bin, vice direttore della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), il ministero della Salute cinese, in conferenza stampa ha spiegato che la struttura non era pronta adeguatamente, lasciando falle nella risposta: "L'epidemia del Coronavirus è stato un grande test che ha rivelato che la Cina ha ancora dei limiti nei suoi principali schemi di prevenzione e controllo epidemici, sistema sanitario pubblico e altri aspetti nella risposta alle emergenze". La Commissione costruirà un "modello centralizzato, unificato ed efficiente" per un'azione effettiva a ogni tipo di emergenza sanitaria del futuro. La Cina è stata duramente criticata, soprattutto a livello internazionale, per aver minimizzato la portata del virus e tenuto segrete informazioni sull'epidemia, nel momento del suo scoppio nella città di Wuhan, diventata poi il primo focolaio del mondo.

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