© EPASIDNEY (Australia) - Secondo quanto emerso da una revisione dei dati di nove studi internazionali condotti anche in Italia, il 15% delle persone che contraggono il Covid-19 non mostrerà mai sintomi. L'analisi in questione è stata condotta da studiosi australiani della Bond University della Gold Coast, in collaborazione con colleghi delle università di Sydney e del New South Wales. L'obiettivo era determinare in quale proporzione i contagiati del virus rimanessero asintomatici e potessero quindi diffonderlo a loro insaputa. In questa ottica sono stati esaminati i casi di oltre 20 mila persone in sei paesi, fra cui Cina, Usa e Italia. Nelle precedenti analisi sembrava che quasi metà dei contagiati dal virus non avesse mostrato sintomi, ma questa analisi indica che il tasso sia notevolmente inferiore, come spiegato dal responsabile dello studio Paul Glasziou, professore di medicina basata sull'evidenza, sul sito della Bond University: "Circa una persona su sei o una su sette non avrà sintomi per l'intera durata della malattia".
Coronavirus, i reali numeri del contagio
Di conseguenza anche che il rischio di contagio dalle persone asintomatiche è di un terzo inferiore rispetto agli altri contagiati. "Il motivo - continua Glasziou - è che il contagio negli asintomatici è di minore durata e che questi tendono a non tossire o a starnutire". Non è comunque da escludere che le persone senza sintomi si trovino in una fase 'presintomatica', precedente allo sviluppo dei sintomi: "Il più alto livello di infettività è nei due giorni prima dell'emergenza dei sintomi". Una cosa è certa, cioè che i test e il tracciamento dei contatti sono di importanza vitale nel frenare la diffusione del Covid-19: "Più efficaci sono l'isolamento, i test e i processi di quarantena nell'individuare i contagiati asintomatici con sintomi lievi, minori saranno le restrizioni necessarie".