Coronavirus, Locatelli: "Situazione critica, ma curva in decelerazione"

Il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Rezza, lancia l'allarme in conferenza stampa: "Aumenti di terapie intensive"
Coronavirus, Locatelli: "Situazione critica, ma curva in decelerazione"© ANSA

ROMA - Nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sull'andamento della pandemia di coronavirus in Italia, il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, lancia l'allarme: "I ricoveri in terapia intensiva sono aumentati notevolmente. Servono su settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle misure imposte alle regioni in caso di miglioramento. Per l'escalation la riposta deve essere invece immediata". Presente anche il presidente del consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: "La situazione resta critica, ma stiamo assistendo a una iniziale ma chiara decelerazione della curva. Ieri è stato il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nelle terapie intensive, questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. c'è una decelerazione che ovviamente andrà confermata". 

Brusaferro tiene alta l'attenzione

"Dopo Rt che ha avuto picco ad agosto c'è stato calo e poi da ottobre è andato crescendo, la scorsa settimana parlavamo di un rallentamento della curva e questa settimana c'è una lieve remissione del Rt che però non si traduce ancora in un calo della curva perché il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si puo' allentare la attenzione". Ha aggiunto il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro nella conferenza stampa al ministero della Salute per l'analisi della situazione epidemiologica. "Seppur lentamente l'età mediana delle persone che si infettano sta crescendo, non siamo ai livelli di marzo ma l'età sta crescendo lentamente. In questa fase il numero di persone anziane che contraggono l'infezione è cresciuto e gli asintomatici superano il 50%. Aumentano curve dell'occupazione in area medica e terapie intensiva e si stanno raggiungendo le soglie limite ma bisogna anche considerare i posti letto attivabili nel Paese e che si stanno già predisponendo. Bisogna mantenere una consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni. L'Rt ha avuto flessione e la maggior parte regioni sono in scenario 3 ma altre in scenario 4. Da qui l'appello a rafforzare le misure in atto in base al contesto regionale. L'obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l'Rt sotto 1, per evitare che un'onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari. Mantenere alta la consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni, serve rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi. Anche un declino lento dei casi mette sotto stress il servizio sanitario".

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