Bill Gates, al via in estate il piano per raffreddare la Terra

Partirà entro un paio di mesi il nuovo progetto del fondatore di Microsoft: vi spieghiamo in che cosa consiste
Bill Gates, al via in estate il piano per raffreddare la Terra© EPA

Nuova avventura ai blocchi di partenza per Bill Gates, che a partire da quest’estate sarà coinvolto in un nuovo piano per cercare di attenuare il riscaldamento globale. Il fondatore di Microsoft - molto attento al tema ambientale - finanzierà il progetto di tecnologia altamente sofisticata portato avanti da un gruppo di ricercatori dell'Università di Harvard, grazie al quale proveranno a riflettere la luce solare fuori dall'atmosfera terrestre, con l'obiettivo di ottenere un raffreddamento globale.

Bill Gates, che cosa riguarda il nuovo progetto

L'invenzione finanziata da Bill Gates è stata ribattezzata Controlled Stratospheric Perturbation Experiment (SCoPEx): stando a quanto riporta il Times, l’intenzione è quella di lanciare un grande pallone dalla Svezia in grado di spruzzare carbonato di calcio - essenzialmente polvere di gesso - a un'altitudine di circa 20 chilometri. La prestigiosa università statunitense assicura che l’esperimento non rappresenterà un pericolo per la popolazione mondiale o per l'ambiente in quanto il carbonato di calcio non è una sostanza tossica, ma un materiale comune in natura o "prodotti di consumo come carta e dentifricio". L’obiettivo sarà quello di capire se sarà in grado di contrastare gli effetti del riscaldamento globale, deviando parte dell'energia dal sole e provocando l'abbassamento delle temperature su tutta la Terra. “La quantità di materiali che verrà rilasciata (meno di 2 chili) sarà molto piccola rispetto alle emissioni di aeroplani o razzi", assicurano i ricercatori coinvolti.

Pioggia di critiche

In Svezia, il progetto non è stato accolto bene: alcuni gruppi di ambientalisti svedesi hanno già scritto al governo per protestare. Secondo il Guardian, organizzazioni come Greenpeace Sweden e Friends of the Earth Sweden hanno affermato che potrebbe essere il primo passo verso una tecnologia potenzialmente "pericolosa, imprevedibile e ingestibile".

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