Covid, Galli lancia l'allarme: "Più vaccini o sarà settembre caldo"

Il direttore di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano non ha dubbi: "Questa variante non permette di fare calcoli"
Covid, Galli lancia l'allarme: "Più vaccini o sarà settembre caldo"© ANSA

"Bisogna arrivare a vaccinare più persone altrimenti avremo un settembre caldo, anche se non comparabile a quello dello scorso anno. Questa variante non permette di dire 'non mi vaccino tanto si sono vaccinati gli altri'. Il fatto che ci siano persone non vaccinate è un danno sociale importante". Queste le parole attraverso le quali Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, lancia l'allarme durante la trasmissione Agorà su Rai Tre. "Quello dei sanitari che non si vaccinano è un problema che mi rattrista molto e ritengo che quelli che scelgono di non farlo non siano idonei alla mansione".

Galli sull'obbligo vaccinale 

Sull'ipotesi dell'obbligo vaccinale, spiega: "Non sarei contrario dal punto di vista ideologico ma c'è una tale dispersione di pareri in ambito politico che la battaglia sull'obbligo potrebbe diventare una storia così lunga da non portarci a risultati voluti. Meglio quindi, proseguire sulla strada della persuasione e della non idoneità per ambiti lavorativi. Credo che questo sia ora un modo più rapido e efficace". Il prossimo autunno, per l'infettivologo, "non sarà una passeggiata ma neanche una cosa comparabile a quella dell'anno scorso". Un problema da affrontare sarà quello della durata della copertura vaccinale. Nella situazione attuale, "tutti gli operatori sanitari vaccinati nell'autunno passato, in teoria avrebbero la vaccinazione in scadenza tra il 18 ottobre, come il sottoscritto, e fine novembre, senza però che sia ancora chiaro se la terza dose sia un vantaggio reale o meno". La soluzione per Galli è "standardizzare le metodiche per valutare la risposta anticorpale individuale in vaccinati e guariti". Tra persona e persona, infatti, conclude, "c'è una differenza molto marcata e ora siamo nella fase in cui l'attenzione all'individuo deve diventare un elemento di grande importanza".

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