Virtus Bologna, Scariolo resta anche a budget ridotto

Il tecnico si dice "pronto ad un sacrificio sul compenso" a fronte dell'estensione del contratto. Parola chiave: ridimensionamento
Virtus Bologna, Scariolo resta anche a budget ridotto© TVRG R.Garavaglia/A.Liverani

Ridimensionamento. Vocabolo di 17 lettere che si prende la ribalta di prepotenza alla conferenza di fine anno di Sergio Scariolo. Non è una bella notizia per i tifosi virtussini. Proprio per niente. Doveva essere la mattina della conferma uffi ciale che il tecnico campione del mondo con la Spagna avrebbe allenato la Virtus anche la prossima stagione. Ebbene, questa è arrivata come si supponeva, però inserita in uno scenario che va a cambiare in casa Segafredo. Di quanto lo dirà la storia dei prossimi mesi. Ma la sostanza è che Massimo Zanetti si è stancato di tirare fuori capitali ingenti a fondo perduto, pubblicità del marchio a parte.

Nel calcio qualcuno riesce pure a guadagnarci; nel basket più si sale di livello, più si perde danaro. Zanetti continuerà a foraggiare la società bianconera, ma in misura minore rispetto al recente passato. E allora si comprende come mai la Virtus sia stata praticamente l'unica squadra d'elite in Europa a non fare innesti in corso d'opera. Certamente i sogni di gloria in Eurolega sono rimandati sine die.

Zanetti non sarà più solo in società

Nel pomeriggio è diventato sostanza ciò che si vaticinava da qualche tempo: Zanetti non sarà più solo in società. La Cribis del gruppo Crif ha acquisito una quota di minoranza del 40% del club. Zanetti parla di maggior radicamento della Virtus nel territorio bolognese: Crif (Centrale Rischi Finanziari) è poi Carlo Gherardi, già sponsor delle V Nere col Palazzo di Varignana, resort di lusso sui colli bolognesi sopra Castel San Pietro Terme. Il suo core business è tuttavia legato alla multinazionale che si occupa di informazioni creditizie, fondata a Bologna nel 1988 e operante in quattro continenti. Certamente Gherardi è un socio solido. Se poi sia il primo passo di un disimpegno futuro totale di mister Segafredo, questo si vedrà nel tempo. Per ora c'è un budget già fi ssato per la stagione entrante, appunto ridotto. A Scariolo (contratto fi no a giugno 2024) queste cifre le hanno comunicate, e dopo averle digerite si dice pronto a spalmare lo stipendio: «Già un paio di mesi fa mi è stata chiesta disponibilità per allungare la mia presenza in Virtus. Che esisteva ed esiste. Rifl ettendo sul nuovo scenario economico, ho dato mandato ai miei rappresentanti per un sacrifi cio sul compenso già pattuito per l'anno venturo, se si arrivasse a un'estensione. In caso contrario, nessuno abbia dubbi sul fatto che il mio massimo impegno rimane intatto. Inutile essere ipocriti anche nei confronti della gente: il nuovo momento sarà diverso. Mi hanno detto le cose così come stanno».

La Virtus e l'Eurolega

La Virtus si prepara a una nuova partecipazione all'Eurolega, che potrebbe essere per un biennio garantito. Domani usciranno i nomi delle partecipanti dalla riunione dei soci della competizione. Ma quali saranno le prospettive della Virtus? Scariolo è cristallino: «Per ragioni rispettabili, chi prende decisioni lo fa con criterio, mettendoci del suo. Sappiamo bene dove saremmo se non ci fosse stato l'ingresso di questa proprietà. Non ho ricevuto false promesse. Partiremo con X e Y, come se tornassero ad arrivare i Milutinov o i Teodosic. Ciò non influirà sulla qualità del lavoro. Cominceremo adesso a parlare di giocatori. Non spetta a me comunicare di quanto è il taglio: sono in polo da allenatore; questo tocca ai dirigenti in giacca e cravatta». Scariolo ha anche fatto il bilancio di quanto è successo nella stagione, evitando il tema dei risultati («su quelli può dire la sua anche mio nipote dodicenne»). L’obiettivo mancato di un posto tra le otto di Eurolega; coppa Italia  e scudetto perso alla settima non possono renderla positiva. La finalina di Supercoppa vinta non basta. Scariolo comunque la vede così: «La qualità di gioco prodotta è stata buona, con picchi verso l’alto e altri insuffi cienti a organico menomato. Tornare a giocare l’Eurolega è stata un’esperienza gratifi cante, in cui ho rilevato quanto serva un nucleo di giocatori nazionali di alto livello fi sico, come per Partizan o Zalgiris. Ho rammarico per la fi nale di Coppa Italia, che mi ha sorpreso in negativo. E poi per le sconfi tte con Napoli e Treviso. Dove però sono state riconosciute le decisioni arbitrali sbagliate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...