Cassano: «Buffon? Deve continuare. Se smette guardo l'ippica»

L'ex di Roma e Real Madrid parla del mondo calcio a 360º: «Vorrei un'ultima sfida»
Cassano: «Buffon? Deve continuare. Se smette guardo l'ippica»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Antonio Cassano a tutto tondo ieri sera all'interno del programma "Tiki Taka - Il calcio e' il nostro gioco", il talk show sportivo di Italia 1. «Il futuro di Buffon? C'è un rapporto speciale con lui - spiega l'ex fuoriclasse di Roma e Real Madrid - Secondo me prima era convinto di smettere, ora ha mille dubbi in testa. Non è ancora arrivato il suo momento, può ancora fare al differenza, ama il calcio ed è giusto che continui, come insegna Federer. Già l'anno scorso con il ritiro di Totti guardo il 40% di partite in meno, se mi togliete anche Buffon mi do all'ippica. Quando ho esordito in Nazionale a 20 anni, Gigi mi ha messo di fianco a lui a capotavola perché mi voleva gestire in tutto. Buffon è un fenomeno come portiere e come persona ed è un vero leader: quando qualcuno sbaglia glielo dice e viene ascoltato. È una persona fantastica. Se avesse fatto il mondiale avrebbe smesso al 100% ma così penso che voglia continuare». «Il Napoli che vince spesso in rimonta? Quando vinci hai sempre ragione - prosegue l'ex fantasista barese - Il Napoli gioca bene ma ha una rosa corta, la Juve ha più qualità ed è più forte. Gli azzurri se la giocheranno fino alla fine ma ho l'impressione che si ripeterà lo stesso film degli ultimi sei anni. All'inizio del campionato avevo detto che avrebbe vinto l'Inter e ho portato male: speriamo che arrivi in Champions». Cassano non esclude un ritorno al calcio giocato: «Partiamo dal presupposto che ho una moglie meravigliosa e due figli che amo alla follia e che quindi a casa sto bene».

L'ULTIMA OCCASIONE - «Però vorrei un'ultima sfida, vorrei qualcuno che si fidi di me e mi dia un'ultima occasione senza paura delle 'cassanate'. Ma l'occasione la vorrei scegliere io, non voglio andare in Cina o in Brasile, vorrei restare vicino a casa in Italia. Se dovesse venire fuori qualcosa di bello e che mi possa far divertire ben venga. Vorrei un allenatore che si fidi al 100% di me e una società che creda in me, con gran divertimento, io non gioco per i soldi. Ringrazio molto il mio procuratore Alessandro Moggi che conosco da 20 anni e che sta cercando di fare il miracolo perché è difficile trovare una squadra che mi faccia felice. Ma lui si sta dannando l'anima e lo ringrazio. Ci sono diverse squadre vicine a casa. Il Nizza con Balotelli? No, voglio rimanere in Italia. Un ritorno a Bari? Poi sarei troppo lontano dai miei figli e da mia moglie». I rimpianti della sua carriera, ha assicurato, «sono zero, perché sono stato felice di tutto quello che ho fatto tranne che dell'errore con Garrone. Poi io sono così, non voglio capi ne padroni, se a alla gente sta bene quello che faccio bene, se no va bene lo stesso. Ho sprecato tanto in carriera ma ora ho una famiglia, ho messo in disparte le stupidate e sono felice così». Immancabile una battuta sul VAR: «Non mi piace, è una pagliacciata. Io lo toglierei, non si può più esultare e ogni decisione fa perdere troppo tempo. Lasciamo sbagliare gli arbitri, non c'è problema, l'importante è che si facciano le cose in buona fede. Gli arbitri sbagliano, chi è bravo continua e chi è scarso cambierà lavoro».

ALLEGRI VS SARRI - «Il gioco di Sarri sarebbe stato adatto al mio gioco? A me piacciono molto gli allenatori come Allegri che lasciano spazio all'inventiva e che dopo la trequarti lasciano fare le giocate agli attaccanti. Sarri invece fa un gioco in cui tutti sanno cosa fare, fa tre ore di tattica al giorno ed è molto dura. Ha degli ottimi giocatori ma non dei campioni». «Quanto può ancora migliorare Higuain? A me non importa se fa gol o meno. Mi piace come si muove, come tocca la palla e come aiuta la squadra: è talmente più forte degli altri che anche al 50% fa la differenza. Dopo Suarez è il centravanti più forte del mondo. Se allenassi farei giocare il Pipita anche al 40% della forma». «Pastore è il profilo giusto per l'Inter? È un buon giocatore come tanti. Io prenderei Gundogan e gliel'ho detto ad Ausilio l'altro giorno. È uno dei centrocampisti migliori al mondo, ha personalità e grande qualità. Cosa ha risposto Ausilio? Mi ha detto di fare metà a testa che lo prendiamo. Un giudizio su Schick? Bisogna credere in lui perchè è un giocatore fantastico. Ha avuto un'estate tribolata ma sono convinto che ne verrà fuori sicuramente. Oltre a essere un grandissimo giocatore è un ragazzo che lavora tanto e sono convinto che nei prossimi anni si parlerà molto di lui. Monchi ha fatto benissimo a prenderlo - ha concluso Cassano - bisogna solo aspettarlo». (In collaborazione con Italpress).

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