TORINO - "Il numero dei contagi scende, come quello in terapia intensiva, per questo l'opera di contenimento sta avendo l'effetto desiderato. Pensiamo alla fase 2. Bisognerà sempre tenere la distanza sociale e l'uso della mascherine. Il problema sono gli sport di gruppo perche' tornare alla normalità dipenderà soprattutto dai focolai che si osserveranno nelle prossime settimane. Serve una posizione scientifica sul calcio, gli stadi non possono riaprire al pubblico. E' verosimile far ripartire il calcio a porte chiuse, ma da medico dico che potrebbe esserci comunque qualche problema". Pierpaolo Sileri, viceministro per la Salute, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla possibile ripartenza del calcio ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.
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Sileri: "A porte chiuse dove giochi giochi va bene"
"Niente spettatori, ok, ma i calciatori entrerebbero in contatto tra loro. Il protocollo è stato stilato in maniera appropriata, ma aspetterei ancora un po' di tempo per valutare l'andamento del'epidemia. Il numero di tamponi necessario potrebbe essere piu' alto di 1.400. Per quanto riguarda gli stadi, invece, è un problema relativo perché se non ci sono i tifosi non ci sarebbero rischi da questo punto di vista. Dove giochi giochi, va bene uguale. Il 4 maggio è la data di apertura prevista, ma avremo bisogno di adottare delle misure di sicurezza come la distanza sociale e le mascherine. Lo sport individuale si potrà praticare anche a livello amatoriale, ma non piu' di 40 minuti".
Sileri: "Stadi non potranno riaprire"
"Da medico e da viceministro della Salute sostengo che le regole per l'attività all'aperto dovranno essere ancora le stesse per alcune settimane e poi con l'avvio della fase 2 mi auguro possano essere modificate, ma solo se i dati ci consentiranno di farlo. Pertanto gli stadi non potranno riaprire, il rischio tra i giocatori anche per partite a porte chiuse resterebbe troppo alto".