Panucci: "Capello uomo vero. Mi ha voluto ovunque"

L'ex difensore di Genoa, Milan, Roma e Real Madrid attacca Cassano: "Meglio non spendere parole per lui"
Panucci: "Capello uomo vero. Mi ha voluto ovunque"

ROMA - "Sono stato il suo pupillo. Mi voleva in tutte le squadre". Christian Panucci spende importanti parole d'elogio verso Fabio Capello, tecnico con il quale ha condiviso gran parte della sua carriera. "Mi ha portato ovunque. Ma perché sono stato una persona vera, come del resto era lui. Non amava i ruffiani. Io e lui abbiamo avuto dei confronti, ma sempre molto leali. C'è sempre stato un rapporto particolare, ma è uno che non ti regala niente". Ai microfoni di Radio Due, l'ex terzino della nazionale ripercorre i momenti più significativi della sua carriera. "Il mio Milan? Incredibile, irripetibile. C'erano i migliori del mondo. Avevamo Jean Pierre Papin, pallone d'oro, che andava in tribuna. Era una squadra fantastica, abbiamo fatto 58 partite senza perdere, quasi due campionati. Quel Milan era troppo forte. Fatto di grandi uomini e grandi professionisti". Una squadra fortemente voluta da Silvio Berlusconi. "Veniva negli spogliatoi a salutare la squadra, era sempre molto positivo, un assoluto fuoriclasse, vedeva dove gli altri non vedevamo, gli sarò sempre riconoscente". 

Capello durissimo con Pirlo: "Col Porto gara inaccettabile"

"Cassano? Meglio lasciar stare"

Diverso il giudizio su Antonio Cassano, con il quale ha militato nella Roma. "Preferisco non spendere parole per lui, sarebbe un discorso troppo lungo". Nella capitale Panucci è rimasto otto stagioni. "Sono arrivato quasi in sordina, era l'11 settembre del 2001. Vedevo in tv l'attentato alle torri gemelle mentre facevo la valigia. Capello mi chiese in un giorno e dopo poco ero a Roma. E' successo tutto all'improvviso". La capitale gli è rimasta nel cuore, anche se la pressione esercitata dall'ambiente è difficile da digerire. "Io sono completamente innamorato di Roma, effettivamente c'è una pressione delle radio notevole, sanno tutti tutto, la gente è parte in causa, le radio hanno un peso notevole, si è vinto poco anche perché da altre parti ci sono squadre forti, ma la Roma, come la Lazio, rimane una squadra importante del campionato italiano. Io comunque ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa". Chiusura dedicata al Real Madrid. "Avevo vinto tutto al Milan, venne il presidente Sanz a prendermi e mi disse che sì, avevo vinto tanto, ma che il Real Madrid era un altro mondo. Ed in effetti è così. E' l'Hollywood del calcio, giochi al Bernabeu, non puoi mai calciare la palla lunga, quella maglia ha un peso mondiale".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...