© ANSAMILANO - Antonio Conte ha raccontato ai microfoni di Dazn la sua carriera e quello che lo ha spinto a raggiungere traguardi importanti. L'ex allenatore di Inter e Juve ha parlato della tempra costruita negli, sin dai tempi da calciatore quando gli infortuni non gli davano tregua: "Ho avuto tantissimi infortuni, questo mi ha temprato perché ho avuto sempre la forza di far sì che l’evento negativo mi facesse accumulare la giusta cattiveria. Mi sono rotto tutto quello che c’era da rompersi, per questo le difficoltà non mi spaventano - aggiunge - Ne ho vissute tante e sono pronto a superarne altre. Ero uno bravo, ho vinto tutto quello che si poteva vincere, anche con la Nazionale ho avuto grandi soddisfazioni".
Conte: "La cattiveria? Figlia delle sconfitte"
La grinta di Antonio Conte e la sua leadership è sempre stata riconosciuta da tutti i suoi giocatori, una cattiveria agonistica che nasce dalle sconfitte: "Ho vinto tanto ma ho anche perso tanto. Quando tu perdi alcune partite, come può essere la finale del mondiale o di un Europeo che all’89’ vincevamo 1-0 con la Francia, o vinci una finale di Champions ma ne perdi tre, ti rimane dentro una cattiveria - aggiunge - Non vuoi rivivere quel momento e fai di tutto per cercare di trasferire questo ai calciatori. A volte hanno difficoltà a capire questa cattiveria da dove deriva specie dalle sconfitte".