Vialli, il coraggio di chi gonfia ancora la rete

Vialli, il coraggio di chi gonfia ancora la rete© Getty Images

Il libro s’intitola «Gianluca gonfia la rete». Per La Provincia, storico quotidiano cremonese, l’ha scritto il medico Matteo Bonetti, cresciuto insieme con il protagonista all’Oratorio Cristo Re. «Un piccolo capolavoro», lo definisce Marco Bencivenga, direttore del giornale lombardo. Racconta la meravigliosa storia di di Gianluca Vialli, un’emozionante cavalcata tra figurine (c’è anche la prima dell’allora gran talento grigiorosso), cimeli, stemmi, immagini di una carriera. Il ricavato verrà devoluto alla fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport onlus.

L'ospite indesiderato

I colleghi di Cremona 1 hanno realizzato uno splendido speciale televisivo, ospiti Gianluca, in collegamento da Londra; Roberto Mancini, Ciro Ferrara, Fabio Pecchia, Pietro Vierchowod. Il capodelegazione della Nazionale campione d’Europa a Wembley, tre anni fa rivelò di essere stato colpito da un tumore al pancreas. Da allora sta giocando una partita durissima contro l’avversario infido che chiama «l’ospite indesiderato». E, a giudicare dal coraggio e dalla determinazione che anche questa volta Vialli mette in campo, il titolo del libro di Bonetti non potrebbe essere più felice. «Non ho ancora completato questo viaggio, l’ospite indesiderato è sempre con me. Ogni tanto è un po’ più presente, a volte meno. Adesso sto facendo un periodo di manutenzione. Si va avanti e speriamo mi possiate sopportare ancora per tanti anni. Sono fiducioso e determinato in questo senso, circondato da persone che mi danno sostegno, forza e coraggio. Non finirò mai di ringraziarli tutti. Spero che la gente compri questo libro, il cui scopo è a favore dellla Fondazione Vialli e Mauro che sostiene la ricerca contro il cancro e la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica».

L'onore di Gianluca

Ascoltando Gianluca e ammirandolo per il modo con il quale combatte il cancro, tornano alla mente le parole che rivolse agli azzurri, prima della finale di Wembley, citando Theodore Roosevelt: «L’onore spetta all’uomo nell’arena, l’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanza. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria né la sconfitta». L’onore spetta a te, Gianluca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...