Juve, Napoli e altri 9 club deferiti per il caso plusvalenze

Il procuratore federale della Figc contesta illeciti contabili a 61 persone e alle società coinvolte, tra cui Sampdoria, Verona e Genoa
Juve, Napoli e altri 9 club deferiti per il caso plusvalenze© ANSA

ROMA - La Juventus, il Napoli e altre 9 società (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara, Delfino Pescara 1936) sono state deferite al Tribunale Federale Nazionale dal procuratore della Figc "per avere contabilizzato plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale". L'inchiesta è quella che la Procura della Figc ha iniziato nei mesi scorsi, e chiusa il 21 febbraio, in seguito alla segnalazione della Covisoc riguardo la "valutazione degli effetti di trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze". Argomenti sono la violazione dell'articolo 31, comma 1, e articoli 6 e 4 del Codice di Giustizia Sportiva, ovvero in materia gestionale ed economica. Assieme alle società citate sono state deferite anche 61 persone fisiche che a vario titolo hanno ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione o di dirigente dotato dei poteri di rappresentanza

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Il comunicato della Figc

Nel comunicato della Federcalcio, si legge nel dettaglio, è contestato, "a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere contabilizzato nelle Relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette Società, sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale, violando in tal modo anche l’art. 31 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva. Le stesse Società sono state deferite a titolo di responsabilità diretta, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicali dotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza. Con le predette società sono state deferite anche 61 persone fisiche che a vario titolo hanno ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione o di dirigente dotato dei poteri di rappresentanza".

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