Basta litigare, è tempo di fare

Basta litigare, è tempo di fare

Tra il dire e il fare, il calcio italiano ci mette sempre in mezzo il litigare, passaggio fondamentale di ogni processo di riforma. Infatti di riforme se ne fanno poche e il sistema è seduto su una bomba a orologeria sia dal punto di vista economico che dal punto di vista tecnico. Ieri, all’Allianz Stadium (ironia della sorte l’unico nuovo stadio costruito in quindici anni di dibattito sempre molto vivo sulla necessità di costruire nuovi stadi in Italia), tre componenti fondamentali del calcio italiano, ovvero la Figc, la Serie A e la Serie C, non hanno litigato ma dialogato costruttivamente. Insieme con Andrea Agnelli, che portava la sua esperienza sull’argomento seconde squadre, Gravina, Ghirelli e Casini hanno definito un’agenda per arrivare a una riforma che incoraggi e favorisca la nascita di altre seconde squadre nel sistema calcistico patrio. Ed è un’agenda anche piuttosto serrata perché l’obiettivo è averne già qualcuna nel prossimo campionato di Serie C. Se il piano dovesse andare in porto sarebbe un grande passo avanti. Non tanto perché le seconde squadre siano la soluzione di ogni problema, ma per la dimostrazione che se non si perde tempo a litigare dietro i propri interessi si fanno gli interessi di tutti. Quindi anche i propri, risparmiando un sacco di tempo e forse di soldi.

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